«Delusi? Un pochino, ma siamo dove nessuno ci pronosticava...»
Della Nazionale: «In altri tempi queste partite le avremmo perse. L’obiettivo è la Champions, mai parlato d’altro»
Il bicchiere mezzo vuoto? L’Inter lascia due punti a San Siro, e non era mai avvenuto in questo campionato. A giochi fatti, persa poi l’occasione di agganciare il Napoli in testa alla classifica. C’è però anche una legittima lettura positiva rispetto all’1-1 di ieri: la banda Spalletti ha rischiato seriamente di perdere, è andata sotto dopo un’ora di gioco, ha quindi traballato per qualche minuto ma non si è mai disunita raggiungendo meritatamente il pareggio e rischiando pure il colpaccio nel finale. Reazione da squadra vera, tosta. Fare gol all’Inter è molto «pericoloso» sotto la gestione Spalletti: Roma ribaltata all’Olimpico dopo il gol di Dzeko; 1-1 in rimonta a Bologna; risposta immediata ai momentanei gol dei due pareggi del Milan (3-2 il risultato finale del derby); quindi il 2-1 di Perisic a Verona poco dopo il rigore trasformato da Pazzini, infine appunto la reazione col Toro .
PANCHINARO DI LUSSO Dopo 12 giornate (quasi un terzo di campionato) il curriculum nerazzurro parla di 9 vittorie e 3 pareggi. Imbattibilità conservata grazie al primo gol uscito dalla panchina in questa stagione. E’ Eder a riacciuffare il Torino: dentro al minuto 27 del secondo tempo, rete dell’1-1 al 34’. Nelle undici giornate precedenti erano finiti a referto solo titolari. Annata particolare per il 31enne italobrasilano: prima di ieri, zero gol e appena 93’ in campo distribuiti in otto presenze. Insomma, un bel modo per festeggiare anche il fresco rinnovo del contratto (fino al 2021) e avvicinarsi col serbatoio pieno al playoff mondiale con la Svezia, nazionale fra l’altro bucata da Eder con un gol da tre punti a Euro 2016, in Francia.
«DELUSI, MA...» E’ combattuto l’eroe di giornata, felice per il gol, «ma un po’ deluso per il risultato. Non c’è gioia piena se la squadra non vince. Volevamo i tre punti, c’era un grande clima a San Siro. Nel primo tempo siamo stati lenti, anche se le occasioni non sono mancate. Nella ripresa abbiamo cambiato passo e dopo il gol di Iago la reazione è stata rabbiosa. Sì, il pareggio non fa felici, ma in certe giornate va bene così: in altri tempi avremmo perso... Dopo la sosta analizzeremo tutto con il mister, e sono certo che torneremo più carichi di prima. Intanto non perdiamo di vista il nostro percorso: a inizio stagione nessuno ci pronosticava così avanti a questo punto del campionato. L’obiettivo è entrare in Champions, mai parlato di altro». Capitolo rinnovo: «Un grande attestato di stima, e dico grazie anche al mister per le belle parole che mi ha dedicato». Feeling vero con Spalletti nonostante lo scarso utilizzo: «In effetti entrare sempre dalla panchina non è facile, ma conta solo l’interesse della squadra. Spalletti dice che valgo per tre? Sono una seconda punta che gioca anche da centravanti, là davanti mi sono comunque sempre sacrificato molto, fin dai tempi della Samp. Ripeto, io faccio ciò che mi si chiede senza risparmiarmi, non importa il minutaggio».