La Gazzetta dello Sport

Spalletti: «L’assalto finale effetto di S. Siro»

Gara, anche se a tratti siamo stati poco ordinati». Ansia Icardi: niente Nazionale, ginocchio infiammato, esami nelle prossime ore

- Luca Taidelli MILANO

Essendo capace di intendere e di volere, se nella stessa risposta Luciano Spalletti parla prima di «grande prestazion­e» e poi aggiunge «abbiamo sbagliato tutto ciò che si poteva sbagliare» vuol dire che Inter-Torino è stato davvero un caleidosco­pio pieno di mille luci e colori. Un 1-1 che lascia «un po’ di amaro in bocca, ma è un buon punto contro una squadra al nostro livello» in cui anche un Meazza esondante passione porta conseguenz­e bipolari. «Eravamo sotto l’effetto di San Siro, dell’urlo dei tifosi - analizza il match il tecnico -. La squadra ha fatto vedere una reazione importante, la gente ha partecipat­o in maniera forte. Ma abbiamo sbagliato troppe volte in uscita e finito un po’ col subire il loro palleggio. Poi abbiamo cercato di dare il morso finale perdendo un po’ d’ordine». MAURO E PALI L’immagine rimanda al «serpentesc­o» Icardi, che ieri è parso un attaccante operaio per come si è sbattuto ma senza trovare il gol. «Mauro aveva preso una botta nel primo tempo - spiega Spalletti, col capitano che non risponderà alla convocazio­ne dell’Argentina per un’infiammazi­one al tendine rotuleo che verrà valutata nelle prossime ore -, ma a uno così rinunci a fatica, può sempre darti la fiammata. La squadra gliela aveva apparecchi­ata più volte, ma sono anche arrivate delle deviazioni decisive. Più sfortuna lì che nella traversa di Vecino, che pure mi aveva fatto balzare in piedi. Quelli che non centrano la porta però sono tutti tiri sbagliati», glissa sul tormentone dei legni che ora ne vede 9 colpiti dai suoi e 10 dagli avversari.

DRIBBLING Spalletti poi dribbla con eleganza sia la provocazio­ne sul recupero («Pochi 4’? Stimo Orsato») sia sul fatto che - essendo i giocatori praticamen­te gli stessi - se lui non conta nulla come dice, allora ci aveva capito poco Pioli: «Stefano ha lasciato un bel ricordo ad Appiano. Qualche risultato gli è girato storto e lì ci sono scappatoie ovunque nello spogliatoi­o. La base però è la qualità dei giocatori. Qui c’è. E’ un’Inter cresciuta, che sa mantenere gli equilibri. Anche stavolta abbiamo posto basi importanti».

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