LE PAGELLE
mo passaggio fuori misura. Questa resta, nel complesso, la peggior prestazione nell’annata. Se vuol cercare un conforto, Sarri può accontentarsi della fase difensiva che lascia un solo tiro in porta (da centrocampo); il difetto sulle palle alte esce una volta soltanto: tocco di testa di Inglese e Gamberini che non riesce a mettere in porta il passaggio gol. Ma nell’analisi della protezione va ricordato che l’avversario rinuncia alle corse in avanti per non farsi male con le proprie mani.
IL PIANO DI MARAN Il Chievo si rimette in moto dopo il derby del 22 ottobre: aveva stirato l’Hellas, poi ha infilato due 4-1 consecutivi contro Milan e Sampdoria, sono uscite le rughe che prima entusiasmo e organizzazione avevano coperto. Maran prepara una strategia d’opposizione in cui viene tolto un trequartista e aggiunto un centrale in mezzo: 4-4-2 puro, anziché il solito rombo. Birsa sale al fianco di Inglese, Castro scende all’altezza di Radovanovic. Hetemaj e Depaoli si aggiungono sui lati per contrastare le avanzate. Non c’è marcatura fissa su Jorginho, il quale tocca 163 palloni ma troppi senza veleno (e quanti sbagli nel primo tempo), ci sono invece linee vicine che sottraggono velocità al Napoli. Inoltre i difensori, soprattutto Tomovic, sono feroci e determinati negli anticipi o negli uno contro uno. Il pareggio è come una vittoria: mentre Sarri aspetta i suoi davanti al tunnel, il Chievo corre verso la curva per il boato.