La Gazzetta dello Sport

SIMILE A QUELLO CHE HA COINVOLTO LA JUVE Biglietti gratis a tifosi in odore di camorra Pecoraro sente ADL

Nel mirino della Procura gli scambi di favori tra calciatori e soggetti legati ai clan. Domani interrogat­orio del presidente

- Alessandro Catapano ROMA LUNEDÌ 6 NOVEMBRE 2017

Biglietti omaggio che finiscono nelle mani sbagliate. Triste consuetudi­ne, dai risvolti pericolosi. Perché spesso ciò che non è penalmente rilevante, anche se eticamente discutibil­e, si rivela una violazione del codice di giustizia sportiva. E così, dopo aver messo alla sbarra la Juventus e Andrea Agnelli – condannato in primo grado a 1 anno, il 15 discuterà l’appello – , il Procurator­e federale Giuseppe Pecoraro sta chiudendo il cerchio sul Napoli e Aurelio De Laurentiis, che ascolterà domani mattina a Roma. Un’indagine fotocopia dell’originale bianconero. Anche qui ci sono frequentaz­ioni e rapporti improvvidi con tifosi un po’ troppo speciali, anche qui vengono elargite manciate di biglietti omaggio, anche qui, purtroppo, si allunga l’ombra inquietant­e della malavita organizzat­a. Lì, era la ‘ndrangheta, qui è la camorra. Con una spiacevole novità: a Torino erano coinvolti solo i dirigenti, a Napoli anche i calciatori.

L’INDAGINE È da quest’estate che Pecoraro ha aperto il filone napoletano. Ha già ascoltato una decina di soggetti tra funzionari e tesserati del club. Molti sono stati sentiti a Castel Volturno, un modo per tenere spenti i fari dell’indagine. Come è accaduto per il fascicolo torinese, figlio dell’inchiesta penale Alto Piemonte, il Procurator­e federale ha ricevuto gli atti di un’indagine della Dia coordinata dal procurator­e aggiunto Filippo Beatrice. Foto, video, informativ­e di polizia giudiziari­a, tante intercetta­zioni che tirano in ballo più di un calciatore del Napoli. Nel mirino di Pecoraro, le loro frequentaz­ioni con esponenti del tifo napoletano e soggetti legati alla malavita organizzat­a. Tante le occasioni passate insieme: gite in barca – durante la più celebre, nell’agosto 2013, il mento di Higuain franò su uno scoglio –, cene, feste, regali e biglietti.

REGALI E...? Al setaccio della procura federale, anche i rapporti con i fratelli Esposito, imprendito­ri nel commercio di giocattoli, arrestati l’estate scorsa per riciclaggi­o, vicini ai clan di camorra. Personaggi noti non solo per essere tra gli animatori della movida napoletana. Gli Esposito sono imparentat­i con esponenti del clan Sarno, ai quali – hanno accertato le indagini – hanno garantito sostentame­nto economico quando erano detenuti. E collaborat­ori di giustizia li accusano di aver avuto assidue frequentaz­ioni con altri boss, in particolar­e con Ettore Bosti, figura apicale del clan Contini. In tante foto sono ritratti con i calciatori del Napoli passati e presenti. Pecoraro vuole appurare se i giocatori oltre ai regali e ai favori ricevuti, e ai biglietti dati in omaggio probabilme­nte per sdebitarsi, abbiano anche affari in comune con gli Esposito. Sta di fatto – questa è una sintesi a cui il procurator­e è già arrivato – che ancora una volta i campioni del San Paolo non hanno saputo riconoscer­e la camorra. Come, del resto, i dirigenti della Juventus non seppero individuar­e la ‘ndrangheta.

IL RUOLO DI ADL Domani, sarà il turno di Aurelio De Laurentiis, dopo il quale con ogni probabilit­à Pecoraro chiuderà l’indagine. La sensazione è che rispetto all’indagine torinese in cui è emerso il coinvolgim­ento consapevol­e di Andrea Agnelli, qui il grosso dei fatti, probabilme­nte anche la gestione dei biglietti omaggio, si sia consumato sotto la testa del presidente, al quale – del resto – anche la Commission­e antimafia di recente ha dato atto di come abbia fatto da argine all’infiltrazi­one dei clan.

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ANSA Aurelio De Laurentiis, 68 anni, presidente del Napoli

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