La Gazzetta dello Sport

Il DiFra-express va Vince col turnover è record fuori casa LA SUA GARA

Doppietta di Gerson avvia il 12° successo esterno di fila. La Fiorentina regge un tempo

- Luca Calamai FIRENZE

Èla squadra del momento. Vola in Champions e si è ripresa il suo ruolo tra le candidate allo scudetto. Eusebio Di Francesco ha vinto la sua battaglia. Oggi la Roma è lo specchio delle sue idee e delle sue ambizioni. Il successo al Franchi per 4-2 contro la Fiorentina è un altro passaggio di crescita per il gruppo gialloross­o, che conquista il 12° successo esterno di fila (5 in questa stagione sommati ai 7 della scorsa annata). Più fragile del solito in difesa -resta comunque la squadra meno battuta in campionato -, ma capace di trovare nuova linfa in quei giocatori che fanno parte della seconda fascia. Come Gerson, una scommessa dell’ex d.s. Sabatini rivalutato dal nuovo allenatore. Gerson ha dato lo strappo iniziale con una doppietta (per lui primi gol in A) frutto di due micidiali ripartenze. Due accelerazi­oni che la Fiorentina ha sopportato prima di inchinarsi alla superiorit­à degli avversari. Capaci di inserire in corso d’opera pezzi da novanta come Strootman, Defrel e quel Perotti che ha chiuso la sfida con un tocco elegante. Nonostante i tanti infortuni Di Francesco sta riuscendo nell’impresa di tenere vivo il doppio binario Europa-campionato proprio aggrappand­osi a tutta la rosa. Sarà un’arma importante durante la stagione.

CHE PARTENZA La Roma parte con Pellegrini, Gonalons e Nainggolan a centrocamp­o e dopo 5’ è già in vantaggio. Pressing vincente di Nainggolan e Gerson su un frastornat­o Badelj, palla in profondità per El Shaarawy che chiude il triangolo pescando in area il brasiliano che fa secco Sportiello. La Fiorentina però risponde subito. Bel numero di Gil Dias che trova libero Veretout: la conclusion­e del francese vale il pari. È una partita divertente, con continui capovolgim­enti di fronte. Alla fine la statistica indicherà 41 tiri complessiv­i: un record per questo campionato. La Roma prova nuovamente a scappare. Simeone litiga con il pallone davanti a Alisson e sul rovesciame­nto di fronte Gerson lascia immobili Biraghi e Sportiello con un rasoterra che sembra un colpo di biliardo. La squadra gialloross­a però ancora una volta non riesce a gestire il vantaggio. Kolarov e Florenzi soffrono le accelerazi­oni di Gil Dias e Chiesa, mentre Gonalons davanti alla difesa non è De Rossi. Gli avversari «entrano» con più facilità. Così nel finale di tempo la Fiorentina prima pareggia con un colpo di testa di Simeone poi centra un palo con Chiesa.

Nel secondo tempo, però, non c’è partita. La squadra di Pioli va subito in af-

fanno fisico mentre dall’altra parte la Roma accelera, grazie anche ai nuovi innesti. I gialloross­i tornano in vantaggio al 5’ con Manolas che devia di spalla da angolo e chiudono la gara nel finale con Perotti che mette in banca in delizioso assist di Nainggolan. In mezzo pochissimi sbandament­i. Anzi, la squadra gialloross­a si gode la crescita di Kolarov sulla corsia di sinistra e un paio di strappi tutta potenza di Nainggolan.

NUOVA CONSAPEVOL­EZZA Per la Roma, quindi, è il 12° successo di fila in trasferta in campionato. Un record. Ma a parte le statistich­e è evidente la presa di coscienza di un gruppo che dopo qualche sbandament­o iniziale ora viaggia a 100 all’ora. Capace di non farsi frenare neppure da qualche prova sotto tono dei suoi giocatori più importanti. Stavolta, ad esempio, Dzeko non è arrivato alla sufficienz­a. Come il Faraone, sostituito a inizio ripresa e Florenzi spesso in affanno. E la Fiorentina? Anche stavolta, come era successo a Crotone, hanno steccato i giocatori più esperti, cioè Badelj e Astori. Un deluso Pioli può, in parte, consolarsi con la freschezza di Gil Dias e Chiesa, il gol del Cholito, la grinta di Veretout e il talento di Pezzella. Il vero colpo dell’ultima campagna acquisti. La Roma è di un’altra dimensione. La Fiorentina partecipa al campionato di A2 che metterà comunque a disposizio­ne un posto in Europa. E pur con i suoi tanti problemini anche la squadra viola può corteggiar­lo. Magari con qualche piccolo ritocco a gennaio.

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