«Gli scettici? Pazienza. Adesso pensiamo alla Lazio»
Rivincita personale di Di Francesco: «Come si può giudicare senza conoscere? Ma ci sono cose ancora da migliorare»
La repubblica difranceschiana ha una costituzione corta corta. Un solo articolo, Eusebio l’ha pensato per il turnover, principio unico e fondamentale di una squadra che cambia per non cambiare. Strana storia, storia vincente. Quarto successo di fila in campionato, dodicesima trasferta consecutiva che si torna a casa con la classifica che racconta un più tre. «Mi fa piacere questo record (in Serie A non c’era riuscito mai nessuno, che condivido con Spalletti. Però vorrei costruirne uno tutto mio», dice Di Francesco.
LA LEGGE Gerson è solo la punta dell’iceberg, la rotazione coinvolge tutti ed è studiata a tavolino. Il lavoro nasce dall’estate in fase di costruzione della squadra – l’ha ricordato anche il d.s. Monchi – e la stagione che preferisce per mostrare i suoi frutti è l’autunno, la pioggia, le foglie secche e la Roma che sboccia. «Ogni mio calciatore può essere protagonista, chi non gioca si allena a fine partita con l’idea che magari può esserci alla prossima – dice il tecnico –. Il turnover è un mio credo. E anche i ragazzi ne sono convinti. Hanno sposato la mia idea di calcio, il messaggio è passato. Le scetticismo iniziale nei miei confronti non mi riguarda. Anche se non ho mai capito una cosa: come si può essere scettici se non si conosce il modo di lavorare di una persona?». A Roma è accaduto, Eusebio è passato oltre: «Nulla nasce per caso, avete visto Dzeko? Non segna da cinque partite, eppure è stato decisivo aprendo lo spazio per il primo gol, spizzando il pallone per Manolas sul terzo. L’ho visto andare a recuperare una palla al 90’: così si costruisce qualcosa di importante. Sì, abbiamo sofferto ed è merito della Fiorentina. Temevo il post-Chelsea, nel primo tempo abbiamo fatto bene solo a intermittenza, poi nel secondo siamo entrati in campo con l’atteggiamento giusto. Possiamo e dobbiamo migliorare. Dite che sono perfettino? È il mio segno zodiacale, sono Vergine...».
FESTA SUL TRENO Vergine pure a questi livelli di classifica: «A me interessa il percorso di crescita della Roma, non i pareggi di Inter e Napoli. In fondo, fino a poco tempo fa neppure si parlava di noi». E ora c’è il derby: «Fin qui le gare dopo la sosta non sono mai andate bene, non lo dico per essere scaramantico ma dobbiamo invertire questa tendenza. La partita con la Lazio non è uguale alle altre. E non sarà quella a dire se siamo da scudetto». Però l’entusiasmo è alle stelle, i giocatori sono stati incitati dai tifosi lungo tutto il viaggio di ritorno sul treno. Monchi nell’intervista alla Gazzetta chiedeva a Roma di scoprire il valore del colore grigio: sarà per un’altra volta.