L’Atalanta paga l’Europa La Spal sfiora il colpaccio
Cristante, poi i nerazzurri sprecano e il match gira: pareggio di Rizzo, rosso a Freuler. Gli emiliani frenati da Berisha e da un palo
Ieri sera, all’ora della cena, l’Europa League ha presentato il conto all’Atalanta. Sulla ricevuta portata a Gasperini c’era scritto «Due punti», ossia l’obolo che i nerazzurri hanno dovuto versare in campionato dopo il turno europeo. Ma ad apparecchiare il pareggio non è stata solo la comprensibile stanchezza dell’Atalanta: grande merito è di una Spal lucida, capace di soffrire e di cambiare pelle dopo l’intervallo. E nel finale, dopo l’espulsione di Freuler scappata all’arbitro ma non alla Var, Semplici è andato due volte vicinissimo alla vittoria che avrebbe fatto molto più bella la sua classifica. Però adesso la Spal ha tre punti di vantaggio sulla terzultima, a dimostrazione che il salto di categoria è stato ormai metabolizzato anche grazie a un atteggiamento più accorto e redditizio.
ATALANTA BLOCCATA In effetti l’Atalanta ha trovato molte difficoltà nello sviluppo del gioco. Come detto, la stanchezza può aver avuto un ruolo importante: Ilicic, affaticato, era in tribuna; Gomez ha individuato un monolocale dal quale provare a incidere e si è mosso lì dentro, nemmeno troppo velocemente; Cristante nonostante il gol era un po’ annebbiato dai chilometri percorsi di recente; Spinazzola non si è mai visto. Ma tanti applausi vanno alla Spal che a destra ha messo i lucchetti e a sinistra ha concesso il minimo sindacale quando Hateboer e Cristante riuscivano a creare superiorità lavorando in coppia. Il 3-5-2 di Semplici aveva l’unico difetto di lasciare troppo isolati Paloschi e Antenucci, che invece si dannavano l’anima in pressing e con una serie di movimenti all’indietro e poi in avanti.
GLI EPISODI E LA GESTIONE Le partite come questa, con poche occasioni e rari spazi, solitamente ruotano intorno a un episodio. E ieri l’episodio è arrivato al 4’ della ripresa, quando Petagna ha sprecato di testa il comodo match-ball del 2-0, dopo il vantaggio di Cristante. Quello è il momento in cui Gasperini ha consegnato la carta di credito per pagare il conto: meno due punti. Poi la Spal, che nel frattempo aveva cambiato abito indossando un più offensivo 4-4-2, ha preso in mano la partita: bellissimo pareggio di Rizzo su tacco smarcante di Antenucci, maggiore pressione a centrocampo, superiorità numerica e due clamorose occasioni nel finale con una parata sensazionale di Berisha su Viviani e un palo di Antenucci. Se avesse vinto la Spal, insomma, non ci sarebbe stato nulla da dire. E ieri Semplici ha avuto la conferma che la sua squadra rivisitata e corretta (la costruzione pulita da dietro non è più un dogma, maggiore copertura degli spazi con aggressività in mezzo e ricerca veloce delle punte) potrà lottare fino in fondo per la salvezza. Soprattutto se troverà il modo di inserire Borriello, che in un contesto tattico del genere può essere molto prezioso. Gasperini, invece, dovrà ragionare sulla difficoltà con la quale i suoi giocatori gestiscono le gare: finora l’Atalanta ha perso 11 punti da situazioni di vantaggio e spesso subisce gol a difesa schierata o in momenti di scarsa sofferenza. Quando individua un problema, Gasp si diverte a risolverlo: la sosta, quindi, è benvenuta.