La Gazzetta dello Sport

L’Atalanta paga l’Europa La Spal sfiora il colpaccio

Cristante, poi i nerazzurri sprecano e il match gira: pareggio di Rizzo, rosso a Freuler. Gli emiliani frenati da Berisha e da un palo

- G.B. Olivero INVIATO A BERGAMO

Ieri sera, all’ora della cena, l’Europa League ha presentato il conto all’Atalanta. Sulla ricevuta portata a Gasperini c’era scritto «Due punti», ossia l’obolo che i nerazzurri hanno dovuto versare in campionato dopo il turno europeo. Ma ad apparecchi­are il pareggio non è stata solo la comprensib­ile stanchezza dell’Atalanta: grande merito è di una Spal lucida, capace di soffrire e di cambiare pelle dopo l’intervallo. E nel finale, dopo l’espulsione di Freuler scappata all’arbitro ma non alla Var, Semplici è andato due volte vicinissim­o alla vittoria che avrebbe fatto molto più bella la sua classifica. Però adesso la Spal ha tre punti di vantaggio sulla terzultima, a dimostrazi­one che il salto di categoria è stato ormai metabolizz­ato anche grazie a un atteggiame­nto più accorto e redditizio.

ATALANTA BLOCCATA In effetti l’Atalanta ha trovato molte difficoltà nello sviluppo del gioco. Come detto, la stanchezza può aver avuto un ruolo importante: Ilicic, affaticato, era in tribuna; Gomez ha individuat­o un monolocale dal quale provare a incidere e si è mosso lì dentro, nemmeno troppo velocement­e; Cristante nonostante il gol era un po’ annebbiato dai chilometri percorsi di recente; Spinazzola non si è mai visto. Ma tanti applausi vanno alla Spal che a destra ha messo i lucchetti e a sinistra ha concesso il minimo sindacale quando Hateboer e Cristante riuscivano a creare superiorit­à lavorando in coppia. Il 3-5-2 di Semplici aveva l’unico difetto di lasciare troppo isolati Paloschi e Antenucci, che invece si dannavano l’anima in pressing e con una serie di movimenti all’indietro e poi in avanti.

GLI EPISODI E LA GESTIONE Le partite come questa, con poche occasioni e rari spazi, solitament­e ruotano intorno a un episodio. E ieri l’episodio è arrivato al 4’ della ripresa, quando Petagna ha sprecato di testa il comodo match-ball del 2-0, dopo il vantaggio di Cristante. Quello è il momento in cui Gasperini ha consegnato la carta di credito per pagare il conto: meno due punti. Poi la Spal, che nel frattempo aveva cambiato abito indossando un più offensivo 4-4-2, ha preso in mano la partita: bellissimo pareggio di Rizzo su tacco smarcante di Antenucci, maggiore pressione a centrocamp­o, superiorit­à numerica e due clamorose occasioni nel finale con una parata sensaziona­le di Berisha su Viviani e un palo di Antenucci. Se avesse vinto la Spal, insomma, non ci sarebbe stato nulla da dire. E ieri Semplici ha avuto la conferma che la sua squadra rivisitata e corretta (la costruzion­e pulita da dietro non è più un dogma, maggiore copertura degli spazi con aggressivi­tà in mezzo e ricerca veloce delle punte) potrà lottare fino in fondo per la salvezza. Soprattutt­o se troverà il modo di inserire Borriello, che in un contesto tattico del genere può essere molto prezioso. Gasperini, invece, dovrà ragionare sulla difficoltà con la quale i suoi giocatori gestiscono le gare: finora l’Atalanta ha perso 11 punti da situazioni di vantaggio e spesso subisce gol a difesa schierata o in momenti di scarsa sofferenza. Quando individua un problema, Gasp si diverte a risolverlo: la sosta, quindi, è benvenuta.

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