Novellino e quel tabù da sfatare A Perugia mai una vittoria da ex
Tecnico dell’Avellino deve vendicare lo 0-5 della scorsa stagione e rafforzare la propria posizione in panchina
Non ha mai vinto da avversario nella «sua» Perugia e stasera al Curi ci riproverà più che mai con l’Avellino. Anche per rinsaldare una panchina traballante. Proprio nella città dove Walter Alfredo Novellino ha scelto di vivere insieme alla famiglia e nello stadio nel quale ha conosciuto, allora 22enne, il grande calcio da giocatore (arrivò nel 1975 dall’Empoli). E dove ha iniziato la carriera di allenatore, grazie all’intuizione di Luciano Gaucci, che nel 1992 lo catapultò dalle giovanili alla prima squadra.
SERIE NEGATIVA Dopo la fiducia del presidente Taccone, il tecnico è chiamato a sfatare un tabù. Novellino è tornato a Perugia già due volte da giocatore, con la maglia del Milan, prima nel campionato della stella rossonera (1978-79) e poi l’anno successivo. In entrambi i casi chiudendo con un pareggio per 1-1. Da allenatore è invece tornato sei volte, rimediando appena un pareggio. Una serie avversa iniziata alla guida del Venezia di Maurizio Zamparini, battuto per due volte al Curi: 2-0 (nel 1997-98) in B e 1-0 l’anno dopo in A. Poi con il Piacenza (2001-02) ancora con una sconfitta per 1-0. L’anno successivo con la Sampdoria perse 2-0 (la gara di andata era finita 1-1) e subì l’eliminazione dalla Coppa Italia dal Perugia di Cosmi. La stagione seguente in A, sempre alla guida dei blucerchiati, pareggiò 3-3. L’ultima volta è stata con il Modena, nel 2014-15: sconfitta per 2-0 contro il Perugia di Camplone. Ma la voglia di riscatto di Novellino è oggi ancor maggiore dopo lo 0-5 rimediato lo scorso campionato dalla squadra di Bucchi. L’ultima volta che Novellino è stato al Curi risale tuttavia allo scorso 30 luglio, quando seguì dagli spalti l’amichevole Perugia-Spal. Quella sera, però, non finì proprio bene, visto che il tecnico si inalberò per essersi visto rifiutare l’accredito dal presidente degli umbri Santopadre.