La Gazzetta dello Sport

«Sciagurata Australia ma Dovizioso è già nella storia Ducati»

1Capirossi raggiunto come 2° pilota più vincente della rossa: «Andrea attacca sempre, però contro questo Marquez...»

- Paolo Ianieri

Èil primo felice della cosa. E, conoscendo­lo, non c’è motivo per dubitarne. Loris Capirossi, uno dei piloti con più cuore e coraggio che il motociclis­mo italiano ci abbia regalato, oggi membro della Direzione gara del Motomondia­le, fino a Sepang vantava il primato di «primo umano» dietro Casey Stoner (23 trionfi, 1 titolo) nella storia della Ducati, con 7 vittorie. Dopo il GP della Malesia, nella speciale classifica si è visto affiancare da Andrea Dovizioso, meraviglio­so protagonis­ta di una stagione indimentic­abile, che con la 6a vittoria ha allungato all’ultima gara, domenica a Valencia, il verdetto sul Mondiale MotoGP.

Loris, è in buona compagnia.

«Non potrei chiedere di meglio. Andrea è uno dei ragazzi che meritano di più, mi piace molto come persona ed essere raggiunto da lui mi ha solo reso felice, più che se non ci fosse riuscito qualcun altro. Ma per come sta correndo da un po’ di tempo, sicuro che presto mi stacca, viaggia in sesta marcia. Peccato per i 21 punti da Marquez, non sono pochi e Valencia per la Ducati può essere complicata».

Nel post-Sepang, Andrea non nascondeva un po’ di tristezza.

«Tutta colpa dell’Australia, lì ha portato a casa delle briciole se guardiamo al potenziale che lui e la moto hanno mostrato tutto l’anno. Vincere e riaprire il Mondiale, sapendo che però le probabilit­à a tuo favore sono poche, ti fa questo effetto».

Che avversario è stato Marquez?

«Difficile, come sempre. Quest’anno forse ancor di più, sempre competitiv­o sbagliando poco. Lottare con uno come lui non è mai facile, anzi. Per questo Dovizioso ha disputato un campionato super. E l’Australia non cambia il mio giudizio».

Sorpreso anche lei dalla sua esplosione?

«Non se lo aspettava nessuno. Ma gara dopo gara Dovi ci ha creduto sempre più, e con lui la squadra. Sono cresciuti insieme. Dall’Igna e il suo gruppo hanno fatto un gran lavoro, Dovizioso è stato supremo».

Dovizioso è entrato nel club dei campioni Ducati, Fogarty, Bayliss, Stoner e Capirossi, che occupano un posto speciale nel cuore dei tifosi.

«Quello Ducati è un mondo a sé, vincere con una rossa non è come farlo con un’altra moto, ha un fascino non replicabil­e. E per quel che sta facendo, per come lotta, per l’impegno che ci mette, Andrea è nella storia di Borgo Panigale».

In cosa è riuscito a stupirla?

«Quello che mi piace soprattutt­o di Andrea è il crederci sempre, fino all’ultimo secondo. È veloce e attacca ogni volta che può. Finora ha corso in maniera perfetta».

Battendo due volte su due Marquez all’ultima curva.

«Ma allo stesso tempo, due volte su due Marquez ha attaccato e ci ha provato. Marc entusiasma perché è un pilota che non si tira mai indietro».

Per tanti la Ducati è complessiv­amente la moto più equilibrat­a. È d’accordo?

«Questo non lo so. Di sicuro è una moto che è sempre stata competitiv­a in condizioni difficili, e che sul bagnato ha anche permesso a Lorenzo di tornare competitiv­o. Dall’Igna ha lavorato bene e l’armonia che c’è nella squadra ha aiutato».

Lei ha girato sulla GP17 al Mugello prima del GP d’Italia.

«Paurosa, bellissima. Non sarei più sceso».

La delusione è la Yamaha.

«Fatico a capire cosa sia successo, anche perché in varie occasioni la moto del 2016 è apparsa più competitiv­a. Merito anche di uno Zarco che in questo primo anno sta facendo cose incredibil­i».

L’Italia intanto ha in Morbidelli il campione Moto2.

«Franco ha fatto un super campionato, ha dominato. Si merita di correre nel 2018 in MotoGP. Ora però arriva il difficile, lui è uno che lavora tanto, si impegna e sono convinto che potrà fare bene. Ma gli servirà pazienza, la Honda che guiderà è bella complicata».

 ?? MILAGRO ?? Sorride Loris Capirossi, 44, dopo i giri al Mugello sulla Ducati: per lui 6 anni con la rossa
MILAGRO Sorride Loris Capirossi, 44, dopo i giri al Mugello sulla Ducati: per lui 6 anni con la rossa

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