La Gazzetta dello Sport

Allegri ribalta il Benevento con Higuain e Cuadrado Gerson illumina e Di Francesco ne fa 4 a Firenze Lazio fermata solo dal diluvio

Esultato con la dieci sulle spalle e la fascia, come il suo idolo Totti: resterà comunque un pomeriggio da ricordare

- INVIATO A TORINO

La leggenda delle streghe di Benevento, IV secolo a.C., ha da ieri una pagina in più. La diavoleria è dei ragazzi in gialloross­o: non hanno toccato palloni in area Juve, ma alla fine del primo tempo erano in vantaggio. Merito di una strega, tatuatissi­ma, la più felice per la pozione da lui preparata per intero: Amatino Ciciretti si è procurato e messo dentro da solo una punizione. E pazienza se la Juve ha rimontato: il suo gol resterà. Come a lui, cuore romanista, è rimasta sulla pelle un’altra rete ai bianconeri: ha un tricolore tatuato per ricordare il 17 giugno 2010, finale Allievi vinta dalla Roma.

DA RICORDARE Amato, di nome e di fatto visto il sentimento dei beneventan­i, ha esultato con la fascia e la 10 sulle spalle. Come l’idolo Totti, omaggiato spesso: a Messina segnò nel derby con la Reggina, prese uno smartphone e si fece un selfie due settimane dopo l’originale del Pupone. Dal 2012 ha lasciato Trigoria e tira punizioni sognando che Pallotta lo riacquisti. De Zerbi si aggrappa a lui, anche se qualche giorno fa lo aveva bacchettat­o per il peso in eccesso. Nei fatti però Ciciretti è mezzo Benevento: ha segnato 2 dei 5 gol del club in A. Così la squadra ieri è uscita a testa alta: «Giocare qui è proibitivo, però siamo stati battuti con dignità. Ma siamo in debito con i tifosi». Ieri erano 2.000: per loro (e per Ciciretti) sarà comunque un pomeriggio da ricordare.

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GETTY La punizione dell’1-0 di Amato Ciciretti, 23 anni, al 2° gol in A

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