«Nadal dopato» L’ex ministro condannata
Il n.1 vince la causa contro la francese Bachelot che l’aveva accusato e pagherà 10.000 euro
Roselyne Bachelot, ex ministro della Salute e dello Sport francese tra il 2007 e il 2010, è stata condannata per diffamazione nei confronti di Rafa Nadal. In un’intervista rilasciata nel marzo dell’anno scorso al canale televisivo D8, la Bachelot affermò che il tennista maiorchino era rimasto fermo per sette mesi non per un infortunio al ginocchio ma perché positivo a un controllo antidoping. Immediata era arrivata la querela di Nadal che in tribunale ha ottenuto giustizia: la Bachelot è stata condannata a un’ammenda — con la condizionale — di 500 euro oltre a dover pagare un risarcimento danni all’attuale numero uno del mondo di 10 mila euro (100 mila euro era stata la richiesta dello spagnolo) oltre a due mila euro per le spese giudiziarie.
STUFO A marzo del 2016, intervistata in merito al controllo positivo di Maria Sharapova, l’ex ministro aveva colto la palla al balzo per allargare l’accusa di doping anche al maiorchino che, nel 2012, era rimasto a lungo fuori dai campi per l’infortunio al tendine rotuleo del ginocchio sinistro: «Sappiamo tutti che il famoso infortunio di Rafael Nadal, quello per cui è rimasto fuori dal circuito per sette mesi, era dovuto a un controllo positivo dell’antidoping». Immediata la risposta di Rafa: «Queste accuse cominciano un po’ a stufarmi» aveva detto il 10 volte campione del Roland Garros, che poi ha denunciato per diffamazione la Bachelot, invitando la Itf a rendere pubblici tutti gli esiti dei controlli a cui è stato sottoposto negli anni. Nessuno dei due era presente in aula lo scorso 13 ottobre. Rafa chiude dunque l’anno con una vittoria.