La Gazzetta dello Sport

Tocca a Scianel e Patrizia «Uomini, dovete temerci»

Il boom nei cinema, stasera su Sky Atlantic torna «Gomorra» Dell’Anna: «Personaggi così insegnano alle donne ad alzare la testa»

- Elisabetta Esposito ROMA

Backstage della stessa scena di «Gomorra 3»: qui sopra Cristina Donadio, Scianel, da una parte del tavolo; dall’altra Cristiana Dell’Anna, Patrizia; Salvatore Esposito e Marco D’Amore, Genny e Ciro. Per entrambe le coppie vale la stessa domanda: rivali o alleati?

Una volta era il gentil sesso. O il sesso debole. Poi sono arrivate Scianel e Patrizia. La terza stagione di Gomorra, che parte questa sera su Sky Atlantic dopo una due giorni da leader del botteghino al cinema, mostrerà tutta la potenza delle donne. «Vedrete due regine, che per una fiction italiana non è poco», racconta Cristina Donadio, la spietata Scianel. «Nel cinema e in tv le storie al femminile latitano, soprattutt­o in ambiti violenti come la camorra, che invece è piena di donne. Ma se un tempo scendevano in campo mogli o sorelle, quasi loro malgrado, or è una scelta. Come per Scianel: lei non vuole proteggere la famiglia, lei è una iena affamata di potere, esattament­e come gli uomini». E se Scianel è una iena, Patrizia è? «Un animale che si muove nel buio, un pipistrell­o che ti succhia il sangue mentre dormi», risponde Cristiana Dell’Anna, che interpreta la donna del defunto Don Pietro, pronta a lottare per il territorio. «Scianel è camorrista per scelta, Patrizia ci si è trovata, si è innamorata della “bestia”, Pietro, ed è rimasta affascinat­a dal lato oscuro della Forza, volendo citare Star Wars. E da quel momento non agisce più in nome dei Savastano, ma solo per se stessa». Le due regine potrebbero però ritrovarsi alleate: «Solo per opportunis­mo, non per solidariet­à femminile — precisa Cristiana—. Ma è sotto gli occhi di tutti che quando le donne si uniscono ottengono davvero molto».

ESEMPI Il riferiment­o è allo scandalo sugli abusi sessuali che dagli Stati Uniti ha travolto il resto del mondo, Italia commondo presa. «Le donne devono fare squadra e questo è un buon momento — dice la Donadio —. Si è creato un movimento che potrà aiutare anche le nostre figlie e le nostri nipoti. Io lotto per loro». E la Dell’Anna: «L’unione delle donne è necessaria, ma quello che serve davvero è una svolta culturale. Abbiamo retaggi vecchi come il mondo, siamo circondate di messaggi subliminal­i che ribadiscon­o la nostra inferiorit­à. Bisogna rompere gli schemi, anche in noi stesse. Scianel e Patrizia si sentono esattament­e pari agli uomini e paradossal­mente nel Gli episodi di apertura della terza stagione proiettati hanno incassato più di 500 mila euro, ottenendo la vetta del box office criminale c’è un rispetto per le donne al potere che nella società manca. Dovremmo imparare anche noi a non sentirci mai inferiori a loro. È una lezione importante che questa fiction può dare a tutte: io dopo essere stata Patrizia sono tornata a casa con una maggiore consapevol­ezza dei miei mezzi. Diventiamo tutte Scianel e Patrizia, magari senza ammazzare nessuno eh». C’è un’altra donna nella serie che farà sentire la propria voce, pur restando ai margini della battaglia armata. È Azzurra, la moglie di Genny, interpreta­ta da Ivana Lotito: «Le donne arrabbiate sono capaci di cose terribili, anche peggiori rispetto agli uomini, che però soffrono la parità che stiamo acquisendo e reagiscono con la violenza fisica, l’unico campo in cui forse possono primeggiar­e. Continuiam­o a denunciare».

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