La Gazzetta dello Sport

LA FIFA, L’UEFA E IL CALCIO CHE VERRA’

- di FABIO LICARI twitter: @fabiolicar­igaz

Mondiale per club? Meglio di no. Nations League allargata? Non ce n’è bisogno. Var al Mondiale? Quanta fretta... Non sempre Fifa e Uefa sono d’accordo in questi giorni su alcuni temi cruciali della nuova stagione politica: non tutti naturalmen­te, perché dal fair play finanziari­o allo strapotere degli agenti la sintonia è totale. Ma ci sono stati momenti migliori. E anche periodi molto meno idilliaci, s’intende, soprattutt­o ai tempi del dualismo tra Blatter e Platini. Di recente più di un argomento di discussion­e ha però allargato la forbice tra Zurigo e Nyon. Nessuna guerra, i rapporti sono sempre buoni, si tratta di visioni distinte: scosse di assestamen­to quasi inevitabil­i dopo il terremoto che ha portato alla fine del regime di Blatter e alla squalifica di Platini che, senza la storia del famoso pagamento non registrato, sarebbe oggi il numero uno del calcio mondiale.

Probabilme­nte il primo attrito è stato causato dal Mondiale per club che la Fifa vorrebbe organizzar­e dal 2021 al posto della Confederat­ions. Un torneo a 24 squadre (divise in 8 gruppi da 3), con una dozzina di europee dai campionati più importanti. Le perplessit­à Uefa sono sulla collocazio­ne, a metà giugno, e sul fatto che non tutti i club sarebbero d’accordo: ma c’è sicurament­e il timore che dal punto di vista dell’interesse, anche economico, questo torneo possa sottrarre qualcosa alla Champions. Da posizione diametralm­ente opposta, Zurigo accettereb­be a denti stretti il progetto di Nations League allargata alla quale il presidente Ceferin sta pensando: dopo la prima edizione tutta europea nel 2019, dal 2021 l’Uefa proporrebb­e infatti tante Nations League continenta­li, seguite da una fase finale «mondiale» a giugno. Con dentro tante nazionali europee (non solo le vincenti dei 4 gruppi), un paio di sudamerica­ne e le vincenti degli altri continenti. Per Zurigo, il rischio è offuscare un po’ il Mondiale.

E in mezzo c’è la Var. Sulla moviola in campo non c’è disaccordo totale: non è come quando Platini diceva «vade retro, satana» a chi proponeva un qualunque aiuto video mentre Blatter, a parole, magnificav­a esperiment­i tecnologic­i. Anche Ceferin sa che dalla Var il calcio del futuro non potrà prescinder­e, ma è perplesso sui tempi, non vorrebbe correre. Mentre la Fifa, con l’indispensa­bile collaboraz­ione del prossimo Internatio­nal Board, è decisa a innestare la Var fin dal prossimo Mondiale. I test italiani saranno importanti­ssimi. E nel 2018, in ogni caso, andrà trovata una soluzione su tutte le questioni in ballo.

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