Spietato Higuain: «De Laurentiis? Forse si è nascosto»
1Solo lunedì l’operazione al metacarpo, ieri una serata da fuoriclasse sotto i fischi: è il quinto gol in cinque partite da ex al Napoli
Ha fatto tutto con la mano destra. Quella non fasciata. Quella sana insomma. Golzalo (con la elle) Higuain esce dal San Paolo ancora una volta con un gol decisivo: un anno fa ne fece due, conosce la situazione, anche quella «esplosiva» che lo ha avvolto ancora una volta per una partita intera. Gonzalo Higuain ha fatto tutto con la mano senza frattura: dopo l’imbucata sul primo palo per l’1-0 definitivo ha fatto il gesto alla Luca Toni, roteandola attorno all’orecchio. Come dire: «Non vi sento». Poi ha abbracciato Dybala e un attimo dopo si è messo sempre quella mano ad altezza sopracciglia, come una tettoia: e ha guardato De Laurentiis in tribuna, impassibile ma livido di adrenalina rabbiosa. E quando alla fine, a Pipita, gli hanno chiesto di raccontare la partita, eccolo glaciale: «No, ho parlato sul campo». E a fine partita ha ribadito: «L’operazione andava fatta. Il mio gesto per cercare De Laurentiis in tribuna? Non l’ho trovato, si sarà nascosto. Il mio giudizio su Napoli e su Sarri, che è un maestro, non cambierà mai».
MANOLESTA La Juve dà un segnale feroce al campionato. Sa ancora difendersi. Sa far male. E il dolore di Pipita alla mano sinistra? Verso la fine della partita quella fasciatura pulsa. Quel terzo metacarpo comincia a sentire le sollecitazioni di una partita che non è mai stata, non è e mai sarà una gara come le altre. Pipita si era operato lunedì pomeriggio alla mano sinistra, intervento perfettamente riuscito e tutti a chiedersi se avesse in testa la pazza idea di esserci. Nella notte degli Oscar, l’a.d. Beppe Marotta lancia la sfida. «Se Gonzalo ci sarà a Napoli? 50 e 50». Era la mezzanotte del giorno dell’intervento: cinque giorni dopo Pipita è risorto e ha un nuovo soprannome: manolesta, in senso calcistico ovviamente. E sono 5 gol al Napoli in cinque gare.
QUEI 4 GOL Voci di corridoio raccontano anche questo aneddoto: che in un pomeriggio in palestra a pedalare sulla cyclette, Pipita abbia deciso con sempre più vigore di partecipare al Grande Ritorno dopo aver letto la frase di Edoardo De Laurentiis. «Se l’assenza di Higuain mi rincuora – aveva detto EDL –? No, era meglio affrontarlo sul campo per dargli quattro gol». Pipita avrebbe reagito moltiplicando gli sforzi. Tipo: voglio esserci a tutti i costi. La Notte del Pipita è cominciata come iniziò quella dell’aprile scorso: lui che entra per il riscaldamento, fischi, fischietti e ad ogni scatto il San Paolo che lo insulta e gli grida «m...» mentre lui tira dritto e a volte sorride. Un piccolo movimento con le braccia, quasi a voler accompagnare i fischi nel prepartita, non è piaciuto a Sarri: «È un campione, ma poteva evitare di rispondere al pubblico», ha detto il tecnico napoletano a fine partita. Ogni suo tocco di palla del Pipita, poi, ha un concerto personale: lo stadio di Fuorigrotta non gli risparmia nulla. Poi arriva il gol. E quell’esultanza. E a seguire, prima della battuta di un calcio d’angolo, lo avvicina Insigne che gli dice di non fare del «cinema» dopo che Pipita ha scagliato il pallone con rabbia contro un tabellone pubblicitario. Pipita non la prende bene, chiede a Lorenzo cosa voglia dire, poi si avvicinano gli juventini e lo calmano e quindi Pipita e Mertens si dicono qualcosa. Animi da barricate. Fiammiferi nell’anima. Musi duri. «Higuain è stato molto bravo. Dopo l’infortunio di Mandzukic gli ho detto: arrangiati, ora devi giocare tu», ha chiosato Allegri.
TAPPATI LE ORECCHIE La partita Gonzalo la vive con la voglia di uscire come un gladiatore dal teatro che gli tifa contro per il tradimento: ma più lo buttano giù e lo insultano, più Higuain si tira su. E sono anche 6 gol nelle ultime 5 gare di serie A. Prima di entrare per il riscaldamento, il preparatore atletico della Juve gli aveva detto: «E adesso, comincia a tapparti le orecchie». Niente tappi. Ma un tappo alla fuga-Napoli sì.