Edin, una liberazione Strootman e Pellegrini promessa mantenuta
Il digiuno del bosniaco, la prima volta di Kevin e Lorenzo: «E l’avevamo detto prima del match: uno dei due segnerà...»
Venerdì santo a dicembre, che storia impossibile s’è inventata questa Roma per imboccare nel verso giusto quel senso unico assai poco alternato che è stato Roma-Spal. Resurrezioni in serie, Lazzaro che si sarà sentito fischiare le orecchie. Perché c’è chi non segnava da due mesi e incidentalmente faceva - anzi fa - il centravanti. Chi la porta non la vedeva da aprile, quello sì tempo di Pasqua. E poi prendi il ragazzino, che una serata così la sognava da bambino, quando le partite di venerdì non si giocavano, si aspettavano.
EDIN E KEVIN Attesa finita, quella di Edin, Kevin e Lorenzo. Attesa finita quella di Dzeko, che in campionato non vedeva la rete sorridergli davanti dal primo ottobre. Due mesi esatti, illusoria quella notte magnifica di Londra: da San Siro s’è arrivati alla Spal, novembre sarà meglio cancellarlo per sempre. S’è arrivati allora a un controllo e girata con il sinistro a baciare il palo, che quasi pareva il bacio della morte, tanto che una volta arrivata la ricevuta di ritorno Dzeko s’è affrettato a mandare a quel paese il legno, con un gesto della mano inequivocabile. Resurrezione è stata. Resurrezione che per Strootman vale uno zero cancellato e fastidioso. Zero gol, zero assist e una lavatrice di quelle con filtro otturato, fino a ieri alle 18.29. L’ultimo gol dell’olandese era datato 24 aprile, tanto che Kevin stesso ha poi detto: «Mi sembravano tre anni che non segnavo, troppo tempo. Ma ora è bello, sono felice, devo ritrovare un po’ la fiducia e i miei compagni stanno lavorando per me». Aiutati che lo spogliatoio t’aiuta, allora: «Dobbiamo crescere ancora per lottare con le altre grandi, a Genova avremmo dovuto vincere come con la Spal e non ci siamo riusciti - ha continuato Strootman -. Ora testa al Qarabag». QUI LORENZO Qarabag che sarà per Schick, entrato solo nel secondo tempo e autore di buone giocate. Lui ed Emerson - al rientro dopo sei mesi - sono «i rinforzi di gennaio» che cita Monchi ogni volta che gli viene chiesto del prossimo mercato. Problema che non è di Pellegrini, tornato a caro prezzo a base Roma: «E’ stata una grande emozione - le sue parole -, poi far gol sotto la curva Sud è speciale. Lo volevo tanto, meglio di così non potevo chiedere. Con Strootman prima della partita dicevamo: “Uno di noi due segnerà”. Ci siamo riusciti entrambi. Questa è stata una delle mie gare migliori». Passata Pasqua, ora via verso Natale.