La Gazzetta dello Sport

«Per noi la Var non la guardano Così non è giusto»

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Alla fine non parla quasi nessuno. Né Semplici, né i giocatori. A prendere la parola è solo Davide Vagnati, il direttore sportivo della Spal, che manifesta tutto il rammarico (eufemismo) del club di Ferrara. «Non siamo in Serie A né per caso né per pettinare le bambole. Ci sono stati tutta una serie di situazioni che non sono accettabil­i ora che c’è l’ausilio della Var. Sul gol di Strootman c’è un fuorigioco di El Shaarawy, che con una gamba è oltre la linea, e l’espulsione di Felipe non può essere tale. Il regolament­o parla di inevitabil­e occasione da gol, non penso che Dzeko potesse sicurament­e segnare dal limite dell’area. Se non siamo in grado di restare in A perché sbagliamo noi va bene, ma se sbagliano gli altri no. Soprattutt­o ora che c’è uno strumento come la Var di grande aiuto».

Insomma, a finire nel mirino della Spal c’è ovviamente Rosario Abisso, il direttore di gara. «Bisogna evidenteme­nte migliorare gli interpreti della Var, cambiarli. Come io vengo cambiato se sbaglio un acquisto o un calciatore se sbaglia un gol. C’era anche una seconda ammonizion­e per Gonalons e un fallo da rigore di Florenzi su Rizzo. Ma per noi la Var non si guarda mai, non è perché siamo una neopromoss­a ci deve per forza star bene tutto. Siamo l’unica squadra a non aver avuto rigori. Vorremmo che lo stesso regolament­o applicato per gli altri valga per noi. Con noi fanno la teoria, con gli altri la pratica».

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