La Gazzetta dello Sport

Armenteros, uno svedese per lo sgambetto rossonero

«Contro il Milan per iniziare la risalita, puntiamo la salvezza. I miei compagni sono come fratelli»

- Antonio Buratto BENEVENTO

Giunto dal Nord Europa con una fiammante Porsche Cayenne, con il cuore colmo di speranze e un biglietto da visita ottimale, avendo realizzato nell’ultima Eredivisie 19 reti in 29 partite con la maglia dell’Heracles Almelo, Samuel Armenteros ha un diminutivo di comodo al posto del vero nome: Kristiano Samuel Armenteros Nunez Mendoza Jasson, nome che potrebbe andar bene per una telenovela, oltre a far capire che sono fuse due diverse nazionalit­à: nato in Svezia a Goteborg (27 maggio 1990), in lui sono forti ed evidenti le origini cubane. Armenteros muove i primi passi in due società svedesi, l’Orgryte e l’Husqvarna. Poi trasferime­nto in Olanda, dove gioca nell’Heereveen e inizia il suo girovagare per i Paesi Bassi e l’Europa militando nell’Heracles, Anderlecht, Feyenoord, Willem II, Quarabag ed ancora Heracles. Una sola presenza con la nazionale svedese (contro la Norvegia) con un gol in attivo. La curiosità iniziale attorno a questo personaggi­o era enorme, ci pensa il suo primo allenatore, Marco Baroni a presentarl­o «Armenteros? Lo abbiamo visionato. Ha qualità e forza ed è molto bravo in area di rigore. Quando mi riservo qualche perplessit­à suoi calciatori stranieri è solo per l’ambientame­nto perché il nostro calcio è molto diverso. Ha tutte le qualità per far bene da noi». Per Armenteros, l’italiano era sconosciut­o, con il passare dei giorni ha iniziato a capirlo e a parlarlo. «Ho capito che l’italiano è difficile da apprendere - ammette Armenteros -, ma non vedo l’ora di colloquiar­e con i miei amici, e poi capisco gli schemi dell’allenatore perché usa molto la lavagna».

RISALITA MILAN Chi è l’Armenteros calcistico? Risponde il diretto interessat­o: «Posso ricoprire il ruolo sia di prima punta che d’esterno d’attacco. Mi sto abituando anche a tornare nella nostra metà campo per rincorrere e marcare gli avversari. Il resto lo si può vedere quando gioco». Contro il Sassuolo non è stato sufficient­e il gol realizzato per cancellare lo zero in classifica. «Meritavamo la vittoria, ed è stata una dura sconfitta. Forse avremmo accettato anche un punto, ma quell’ultimo minuto è stato fatale. I tifosi meritano, vogliamo accontenta­rli nella gara contro il Milan di domenica, per poi iniziare la risalita. In campo considero i miei compagni come fratelli e vi assicuro che il gruppo è unito. Il futuro come sarà? Ci salveremo». Samuel Armenteros, lo svedesecub­ano ha due grandi obiettivi: il Mondiale in Russia con la sua Svezia e la salvezza con il Benevento, che nel caso dovrà passare anche dal suo sinistro chirurgico.

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GETTY Samuel Armenteros, 27 anni, svedese del Benevento

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