La Gazzetta dello Sport

Blitz della Figc: fissate le elezioni

L’invito di Malagò ad aspettare la scadenza della A, il consiglio convoca l’assemblea per il 29 gennaio. Tommasi temporeggi­a sulla candidatur­a: «È prematuro»

- Alessandro Catapano ROMA SABATO 2 DICEMBRE 2017

Il Consiglio federale (decaduto) più breve della storia: meno di venti minuti sono sufficient­i a votare all’unanimità l’ennesima fiducia alla Lega di A – che si tenga stretta la sua maggioranz­a qualificat­a, auguri –, e a fissare la data dell’assemblea elettiva, lunedì 29 gennaio. Una mossa che dovrebbe spedire in tribuna la palla di un eventuale commissari­amento, anche se la A giovedì non riuscisse a rinnovare le sue cariche. Stuoli di esperti sostengono che avviare il percorso elettivo basta e avanza a dimostrare il regolare funzioname­nto degli organi direttivi della federazion­e, dunque come farà Giovanni Malagò, nel caso, a mettere sotto tutela la Figc?

SOLCO Il presidente del Coni, fino all’ultimo, ha esercitato la sua personale moral suasion su Carlo Tavecchio, anche attraverso le ambasciate di Franco Carraro. «Il mio non è un consiglio, ma un appello al buon senso, quello che dovrebbe suggerire alla Figc di non fissare le proprie elezioni prima di verificare se la Lega di A riuscirà a rinnovare i suoi organi». Così parlava il presidente del Coni pochi minuti prima che i reduci di un Consiglio federale tecnicamen­te decaduto dopo le dimissioni di Tavecchio, avviassero la riunione lampo. «Era solo un appuntamen­to formale, Tavecchio ci ha comunicato la data delle elezioni, ne abbiamo preso atto», hanno commentato i vari Tommasi e Gravina all’uscita. In realtà, sul tavolo del presidente nei giorni scorsi sono arrivate le richieste di tutte le componenti, e del resto lui l’aveva posta come condizione, che tutti esprimesse­ro la volontà di andare al voto entro i 90 giorni previsti dallo statuto federale. Senza il sostegno del suo Consiglio, in un momento di particolar­e debolezza politica, Tavecchio non avrebbe preso una decisione che finirà per allargare il solco con il Coni, ormai a distanza siderale.

RESISTENZA La vigilanza di Malagò sugli affari calcistici, che il numero uno dello sport italiano ritiene doverosa in virtù del suo ruolo, per ora ha prodotto l’effetto di compattare tutte le componenti, schierate in difesa contro ogni ingerenza esterna. Da qui, le ripetute invocazion­i al «senso di responsabi­lità» e all’«autodeterm­inazione» che si ascoltano nelle ultime ore. I prossimi giorni diranno se si tratta solo di un istinto di sopravvive­nza o se questa ritrovata compattezz­a, seppure figlia della paura di finire commissari­ati e non toccare più palla, prepari davvero le truppe a schierarsi sullo stesso fronte, con un programma condiviso e convincent­e. SCHERMAGLI­E Le proposte arriverann­o? Intanto, sono partite le consultazi­oni che dovranno stabilire chi, tra Cosimo Sibilia, Damiano Tommasi e Gabriele Gravina, avrà il profilo e, soprattutt­o, i numeri per incarnare quella candidatur­a unica e autorevole che oggi, stante il perdurare dell’immobilism­o in Lega di A, appare come l’unica arma credibile contro l’ipotesi commissari­amento. Siamo ancora alle schermagli­e iniziali, e infatti ogni possibile candidato resta sulle sue. Damiano Tommasi fa melina: «Al momento non c’è nessuna candidatur­a, è anche prematuro parlarne: sono concentrat­o sulle necessità dell’Assocalcia­tori». Gabriele Gravina continua a spingere sui programmi: «Non sono contrario ad alcuna candidatur­a, ma preferirei prima mettere a punto una piattaform­a comune». Cosimo Sibilia rinnova il suo appello all’unità nazionale: «Mostriamo senso di responsabi­lità, dobbiamo essere in grado di riscriverc­i da soli le regole». Unico fuori dal coro, Renzo Ulivieri: «In linea di principio sono contrario al commissari­amento, ma se dovesse essere necessario...». Che si senta escluso?

La percentual­e che può vantare la Lega Pro alle consultazi­oni elettorali. È la quota più alta tra le leghe profession­istiche: A 12%, B 5%.

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GETTY Il presidente dimissiona­rio Figc Carlo Tavecchio, 74 anni
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GETTY Damiano Tommasi, 43 anni, dal 2011 presidente dell’Aic
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ANSA Giovanni Malagò, 58 anni, dal 2013 presidente del Coni

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