La Gazzetta dello Sport

Talenti in campo e nello studio? Adesso diplomarsi è più facile

Progetto Websport 3.60 di Lega A e Miur consente di studiare a distanza

- Marco Iaria

Rincorrere il sogno di diventare un calciatore profession­ista, considerat­o che uno su mille ce la fa (anzi, molti di meno), e continuare a studiare per ottenere un diploma che fa sempre comodo. Ora è un po’ più facile, grazie alla tecnologia sempre più utilizzata nell’ambito della formazione e al progetto messo in campo dalla Lega Serie A e dal Miur (Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca). Tutto è partito con un decreto ministeria­le del dicembre 2015 che, tra gli obiettivi, si prefiggeva la tutela del diritto allo studio degli sportivi agonisti. Una facoltà estesa a tutte le discipline, tramite il Coni e il Comitato paralimpic­o. Dal mondo del calcio è stato varato il progetto Websport 3.60, giunto alla terza stagione della sua sperimenta­zione, attraverso Scuolabook Network, piattaform­a digitale erogata da Alfabook del gruppo Tim e messa a disposizio­ne gratuitame­nte dalla Lega Serie A per tutti (lunedì, con la presentazi­one a Firenze, vi aderiranno anche i club di Lega B e Lega Pro).

COS’È I giocatori sono inseriti regolarmen­te nelle classi assieme ai loro compagni e non hanno «sconti» ma possono seguire le lezioni, fare i compiti ed essere interrogat­i attraverso questa piattaform­a web grazie al fatto che le attività di e-learning, certificat­e, sono equiparate a quelle ordinarie fino al 25% del monte orario annuale. Fondamenta­le la figura dei tutor, uno scolastico e uno sportivo, referente del club d’appartenen­za.

I DATI La dispersion­e scolastica è stata la molla che ha fatto scattare l’iniziativa congiunta. Secondo lo studio della Lega Serie A il 5% dei calciatori tra i 15 e i 20 anni non va più a scuola e non l’ha completata e un altro 23% la frequenta in altre città, dove è in prestito. Le maggiori difficoltà si incontrano a partire dal terzo anno delle superiori, proprio perché una volta

È la percentual­e dei calciatori tra i 15 e i 20 anni che non va a scuola e non l’ha completata. Un altro 23% la frequenta in altre città dov’è in prestito

I calciatori militanti in Serie A che si sono diplomati nello scorso anno scolastico. Fondamenta­le l’utilizzo della piattaform­a web

I calciatori di Serie A che sono potenziali diplomandi in questo anno scolastico. Consideran­do anche i possibili anticipata­ri si arriva a 589. che si passa profession­isti diventa complicato, se non impossibil­e, frequentar­e regolarmen­te le lezioni. Ma Websport 3.60 ha già dato i primi frutti. Nella scorsa stagione si sono diplomati 89 calciatori di Serie A. Tra questi Thomas Bolis, capitano dell’Atalanta Primavera: «Le difficoltà maggiori? Durante le trasferte. Ma grazie alla piattaform­a potevo mettermi in costante relazione con i docenti. Ora mi sono iscritto a Economia aziendale».

SISTEMA Spiega Marco Brunelli, direttore generale della Lega: «Abbiamo cercato di rendere accessibil­e a tutti le esperienze delle singole società, come le modalità innovative del college della Juventus per seguire a distanza i giovani ceduti in prestito che dovevano diplomarsi. In estate il caso di Donnarumma (il portiere del Milan rinunciò all’esame di maturità, ndr) ha riportato all’attenzione l’apparente inconcilia­bilità dello studio e dello sport. Noi stiamo dimostrand­o il contrario». Fondamenta­le la sponda del Miur che, come racconta il sottosegre­tario Gabriele Toccafondi, ha drizzato le antenne di fronte a dati allarmanti: «L’abbandono scolastico, stando alle statistich­e di quattro anni fa, è al 17,6% e per i ragazzi che fanno sport agonistico l’incidenza è tripla. I giovani talenti si trovavano di fronte a un bivio: il calcio e la scuola. Noi adesso abbiamo rotto un tabù».

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LAPRESSE Alessandro Bastoni, 18 anni, in azione contro Quagliarel­la

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