Undici sedi, tre fusi orari e una missione politica
Primavera si terranno le elezioni presidenziali: Putin non ama il calcio, però un successo lo aiuterebbe al voto
Il Mondiale dei ricchi, titolò allora la Gazzetta: nel senso di quelli che in qualche modo s’erano «procurati» l’assegnazione. Quanto successo il due dicembre 2010 ha cambiato la storia del calcio e travolto la Fifa. Ma il risultato finale non è cambiato, non cambia mai anche quando si scoprono irregolarità. Quell’Esecutivo corrotto assegnò il Mondiale 2018 alla Russia e il 2022 al Qatar, pur non avendo i due paesi i dossier migliori. Putin prese subito un volo per partecipare alla conferenza: il Mondiale in casa, e i Giochi invernali di Sochi nel 2014, sarebbero serviti per celebrare se stesso e la Russia. Soltanto i bookmaker avevano previsto quel risultato alla vigilia, altro che dossier. E ieri Putin ha partecipato al sorteggio, anche se il calcio non è una passione. Sarà un Mondiale di stato. PRESIDENTE RUSSO LOGISTICA Si parla di una spesa di 9,6 miliardi di dollari, fin qui, per l’organizzazione di un Mondiale difficilissimo dal punto di vista logistico: da Kaliningrad, enclave baltica a ovest, a Ekaterinburg, la più orientale e lontana delle 11 sedi, passano 2500 km e tre fusi orari. Soltanto un treno ad alta velocità, MoscaSan Pietroburgo, e voli non sempre diretti. Cinque stadi completati su 12, ma i tempi saranno rispettati, come sempre. Mosca, naturalmente, sede della partita inaugurale (14 giugno) e della finale (15 luglio) sempre al Luzhniki, oltre 80mila spettatori.
POLITICA Oggi la Russia è sinonimo di annessione della Crimea, discriminazione sessuale, limitazione della libertà di stampa: ha bisogno di recuperare un’immagine internazionale devastata. Il Mondiale avrà anche un ruolo interno: poco prima del via si svolgeranno le elezioni presidenziali (18 marzo e 8 aprile), con Putin alla ricerca del quarto mandato. Un torneo riuscito aiuterebbe. Dal 2014 a oggi il Pil russo è sceso del 3%, e la caduta del prezzo del petrolio (dai 70 dollari a barile nel 2010 ai 50 di oggi) ha scosso l’economia. Il G8 che doveva svolgersi a Sochi nel marzo 2018 è stato cancellato. Anche i ricchi piangono. PRESIDENTE FIFA