Alfa Romeo svela i piani F.1 ad Arese Giovinazzi dietro Ericsson e Leclerc
Marchionne, attesi Carey e Todt Il russo Kvyat si candida a tester Ferrari
L’Alfa Romeo torna nei gran premi con tutto il suo carico di storia, a cominciare dai titoli iridati vinti all’alba del Mondiale di F.1, e per celebrare l’evento oggi sono attesi al Museo di Arese anche Chase Carey e Jean Todt, cioè i numeri uno di Formula One Group e Fia. Una presenza significativa, che testimonia sia l’importanza dell’operazione sia l’attenzione a certi equilibri politici, dopo le minacce di addio ventilate dal presidente ferrarista Sergio Marchionne in seguito al cambio di regolamenti sui motori che si profila dal 2021. Stamattina l’amministratore delegato di Fiat Chrysler svelerà i dettagli del progetto Alfa Romeo-Sauber, destinato a riportare il marchio del Biscione in F.1 come sponsor principale del team svizzero. Dovrebbero essere annunciati anche i piloti per il 2018: il debuttante Charles Leclerc, campione della F.2, e lo svedese Marcus Ericsson, appoggiato dal gruppo che fa capo alla multinazionale entrata in possesso della squadra l’anno scorconsentire so. Mentre l’italiano Antonio Giovinazzi dovrebbe avere il ruolo di terzo pilota, lo stesso ricoperto quest’anno per la Ferrari, con la prospettiva di diventare titolare nel 2019.
RETROSCENA L’idea di riportare l’Alfa nelle corse era un pallino di Marchionne. Ne parlò la prima volta al pranzo di Natale del 2015 e in poco tempo ha realizzato il suo piano, che garantirà al marchio milanese una grande visibilità sulla carrozzeria della Sauber e l’importante ritorno di immagine legato ai GP. Ma non ci saranno solo ricadute di tipo strategico e commerciale, mirate ad aumentare le vendite di modelli stradali come la Giulia e lo Stelvio, perché l’accordo potrebbe anche la crescita di giovani ingegneri e uno sbocco per i piloti del vivaio Ferrari Driver Academy, come avviene fra Red Bull e Toro Rosso. Non a caso è stato scelto Leclerc. Il contratto, che è pluriennale, non si limita alla fornitura (praticamente gratuita) delle power unit Ferrari più evolute, quantificabile in circa 14 milioni di euro, ma prevede una collaborazione più vasta, che porrà la Sauber nella posizione di team clienti di riferimento del Cavallino, scalzando la Haas. C’è da immaginare che Marchionne si sia rivolto pure alla Haas, considerata l’importanza del mercato americano per l’Alfa, ma è verosimile che la trattativa non sia andata in porto per il fatto che un «main sponsor» avrebbe tolto visibilità all’azienda di macchinari Usa. Perciò è anche rimasto Magnussen. Mentre, per il ruolo di terzo pilota Ferrari, è in lizza il russo Daniil Kvyat, utile per la sua conoscenza del simulatore Red Bull.