Parola all’avvocato Malinov «Bergamo è pronta alla risalita»
D’arte e al 3° anno di Scienze giuridiche, Ofelia torna dopo lo stop: la Foppa spera
L’aspirante avvocato Ofelia Malinov è pronta per la memoria difensiva: l’arringa riguarda la risalita, la rinascita di Bergamo. La figlia d’arte – papà Atanas allenatore che con la Foppa ha vinto 2 scudetti e 1 Champions League, mamma Kamelia palleggiatrice bulgara – è studentessa di Scienze giuridiche. «Sono iscritta al 3° anno in Bicocca, sono riuscita a passare scogli importanti come Diritto Privato, Costituzionale e Romano» . La 21enne dopo la frattura del calcagno destro che l’ha privata della partecipazione all’Europeo (era l’attesa regista dell’Italia) sta ritrovando la condizione per provare a risollevare le sorti della Foppapedretti, all’ultimo posto in classifica con 2 punti e una sola vittoria in 8 giornate. «Non sono ancora al 100%, i miei piedi sono delicati ma comunque sono pronta a mettere in campo quello che posso dare».
Ha saltato la prima parte di campionato. Con che spirito affronta questa situazione?
«E’ stato il primo infortunio grave della mia carriera. Mi dispiace molto per Bergamo perché mi immaginavo una situazione diversa. Invece siamo un po’ con l’acqua alla gola e non c’è tempo per trovare gli equilibri e l’intesa ottimale».
Non potendo giocare come ha riempito le sue giornate?
«A stare così tanto tempo senza pallavolo impazzivo. Ma andavo in palestra tutti i giorni, anche con il gesso. Mi tenevo in allenamento con piccoli esercizi sulla parte alta del corpo e poi stavo vicina alle compagne».
E’ tornata a Bergamo, dove è nata e dove papà Atanas ha vinto con la Foppa…
«Giocare a Bergamo è una cosa speciale. Sono nata e cresciuta qui. Da bambina andare a vedere la Foppa era un’abitudine. E poi giocare dove ha vinto papà è una cosa particolare. E’ una spinta in più per uscire da questa situazione. E papà e mamma mi spronano a lavorare duro per superare questo momento».
Brucia ancora l’assenza all’Europeo?
«A parole non si può descrivere quanto mi è dispiaciuto saltare l’obiettivo più importante dell’estate azzurra. Eravamo riuscite con il Grand Prix a fare una cosa che nessuno si aspettava. C’era uno spirito di gruppo importante ed è arrivata quella mazzata. Ma guardiamo avanti».
Dopo la stagione a Bergamo avrà la possibilità di rifarsi in azzurro con il Mondiale…
«Mazzanti è venuto a vedere qualche partita, è presente. E’ bella questa cosa perché senti che c’è qualcuno che ti guarda, ti segue, tiene monitorato il tuo rendimento. Certo il Mondiale è un obiettivo ma bisogna arrivarci nelle migliori condizioni e meritarsi la convocazione perché nel mio ruolo stiamo tutte giocando (Orro a Busto Arsizio e Cambi a Pesaro, ndr). Una competizione bella e stimolante».