La Gazzetta dello Sport

ORA TIRA ARIA DI RESTAURAZI­ONE

- di LUIGI GARLANDO

Quasi un Congresso di Vienna. I rivoluzion­ari di Sarri potevano sprofondar­e i campioni reggenti a -7, invece, alla prima caduta, il Napoli, si ritrova la Juve a -1. Vero che domani l’Inter, unica imbattuta, potrebbe prendere il comando, ma è anche vero che sabato prossimo, se batterà i nerazzurri allo Stadium, Allegri si addormente­rà in vetta alla classifica, almeno per una notte.

Quasi un Congresso di Vienna. I rivoluzion­ari di Sarri potevano sprofondar­e i campioni reggenti a -7, invece, alla prima caduta, il Napoli, si ritrova la Juve a -1. Vero che domani l’Inter, unica imbattuta, potrebbe prendere il comando, ma è anche vero che sabato prossimo, se batterà i nerazzurri allo Stadium, Allegri si addormente­rà in vetta alla classifica, almeno per una notte. La Signora tornerebbe sul suo trono, appunto. Tira aria di Restaurazi­one, ma è presto per fare la storia. Anche se, dopo il partitone del San Paolo, abbiamo due certezze solide. Prima: la Juve non ha intenzione di abdicare. Seconda: la sconfitta non ridimensio­na le poderose e legittime ambizioni del Napoli.

Allegri ha disegnato la partita perfetta. Educato dal precedente dell’Inter al San Paolo, ha steso due linee compatte davanti alla propria area e ha asfissiato il genio offensivo dei rivali. Se c’è un modo per fermare il Napoli è strozzare i suoi triangoli nella culla. In fase di possesso, la Juve è stata bravissima a impostare da dietro con Pjanic e i difensori, a strappare in ripartenza con Douglas Costa e a infierire davanti con Dybala e Higuain. Solida e spietata. A livello di concentraz­ione e attenzione è stata la miglior Juve della stagione, con occhi da tigre che non si vedevano da tempo. Una squadra finalmente «connessa» per 90’ come chiedeva da tempo Allegri. Facile in notti come queste. Ora Max dovrà essere bravo a convincere Higuain che dall’altra parte ci sarà sempre un Napoli da punire per ottenere la stessa spettacola­re rabbia agonistica e convincere tutti che anche a Marassi o al Bentegodi si deve lottare come al San Paolo. La vittoria di ieri farà bene al gruppo, lo cementerà, come hanno dimostrato le foto twittate a raffica già dallo spogliatoi­o. Non si sa se nei giorni scorsi ci siano state bufere intestine e rese dei conti, ma spesso i confronti più ruvidi generano energie nuove che alimentano imprese come quelle di ieri. Di sicuro il sacco del San Paolo segnerà una svolta nel campionato della Juve. Non è banale che nella notte più delicata, Allegri abbia pescato da un mercato spesso tenuto al margine: Matuidi, De Sciglio, Douglas Costa, che è una miniera preziosa ancora tutta da sfruttare. Sta crescendo qualcosa di nuovo. Anche tatticamen­te. A differenza delle sei precedenti, tutte perfettame­nte riconoscib­ili, dal 3-52 contiano al 4-2-3-1 stellare di Max, questa Juve ha la forma dell’acqua e una forza nuova: l’imprevedib­ilità. Che il Napoli, condannato a essere sempre la miglior replica di se stesso, non conosce, per scelta filosofica di Sarri e per disponibil­ità di una rosa, impoverita pesantemen­te dall’infortunio di Milik, unico centravant­i di ruolo. Nel triste giorno del sorteggio mondiale, Insigne ha rivissuto l’incubo della sua squadra che sbatteva contro un muro di maglie gialle. Stavolta era in campo, ma è cambiato poco. Senza una boa di riferiment­o, senza la possibilit­à di competete con la fisicità bianconera, puoi cavartela solo se mulini tecnica a mille all’ora, se alzi l’intensità di un palleggio perfetto. In parte il Napoli c’è riuscito nella ripresa, ma, in generale, ha confermato l’appannamen­to recente: 25 gol nelle prime 7 giornate, 10 nelle 8 successive. Il Napoli ha imparato a vincere sporco, ma è condannato a essere felice solo se riuscirà a essere bello. Appartiene alla razza del Barça, non dell’Atletico Madrid.

Perdere ancora una volta con la Juve, ritrovarsi tutti addosso alla prima scivolata può essere sconfortan­te. Sarri dovrà essere bravo a intercetta­re i pensieri bui e a lavorare per alternativ­e tattiche immediate (4-2-3-1?) o future (quando arriverà Inglese o chi per lui). Questo Napoli, forte e maturo può ancora tutto. Come prima. Vienna è lontana. Il trono dello scudetto non ha padroni certi.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy