Bologna contro Torino: due pienoni per 35mila tifosi
PalaDozza (Virtus-Fiat di basket) e Dall’Ara saranno «sold out». Baraldi: «Qui regnano grande spettacolo ed emozioni»
Domenica piena sull’asse Bologna-Torino. Nel capoluogo emiliano, tra basket e calcio si consumerà la doppia sfida tra i club storici e più blasonati delle due città. A mezzogiorno, al PalaDozza, andrà in scena Virtus-Fiat. Tre ore più tardi, nel vecchio stadio Dall’Ara, gli occhi di 30 mila spettatori saranno puntati su Bologna-Juventus, duello dal sapore antico che ancora oggi è la partita più importante della stagione dentro le mura della Dotta. In totale saranno 35mila tifosi a mobilitarsi facendo il «sold out» su entrambi i fronti, un bolognese su 10 sarà coinvolto in questo grande happening sportivo.
ADRENALINA Ma l’incrocio non si ferma qui, perché esiste anche un «cross over» di dirigenti e giocatori. Il più trasversale è sicuramente Luca Baraldi, una vita spesa sui campi e dietro le scrivanie del calcio, come manager di Parma, Lazio, Padova e presidente del Modena, nel mezzo anche direttore generale del Bologna nel biennio 2009-11. Dall’anno scorso, Baraldi è entrato nel mondo dei canestri, come braccio operativo della proprietà Segafredo Zanetti alla guida della Virtus che con la nuova gestione è tornata in serie A e adesso punta a rientrare nell’élite che compete al club dei 15 scudetti e 4 coppe internazionali (tra cui due titoli di Eurolega). Proprio nei giorni scorsi, Baraldi (membro del CdA e futuro AD) è intervenuto mediaticamente sulla crisi tecnica della squadra (6 k.o. in 10 gare) richiamando i giocatori, tra questi gli azzurri Ale Gentile e Pietro Aradori, alle proprie responsabilità. «Sono sincero, sulle prime ho vissuto il passaggio dal calcio al basket come un declassamento — argomenta Baraldi — poi entrando nel mondo dei canestri ho scoperto dinamiche professionali e di spogliatoio anche superiori a quelle del pallone. Le differenze sono soprattutto culturali e poi il basket scatena un’adrenalina che il calcio non tocca mai. Bologna è la città ideale per sfogare in modo virtuoso entrambe le passioni. Nel Bologna FC ho vissuto due anni positivi coni Menarini. Allora i big erano Di Vaio e Portanova che paragono a Gentile e Aradori».
PLAY TIFOSO Sul fronte torinese, i rapporti con l’altra disciplina sono più convenzionali ma ugualmente intensi. Il figlio di Deron Washington, della Fiat, ha fatto una leva giovanile alla Juventus prima di decidersi ad abbracciare lo sport del papà. Poi c’è Peppe Poeta, playmaker sempre della Fiat ed ex azzurro, tifosissimo della squadra di Allegri. Tanto che ha deciso di fermarsi a Bologna, dopo la partita che lo vedrà protagonista, per correre, tempi supplementari permettendo, allo stadio a seguire le gesta di Higuain e compagni.