La Gazzetta dello Sport

Bologna contro Torino: due pienoni per 35mila tifosi

PalaDozza (Virtus-Fiat di basket) e Dall’Ara saranno «sold out». Baraldi: «Qui regnano grande spettacolo ed emozioni»

- Andrea Tosi

Domenica piena sull’asse Bologna-Torino. Nel capoluogo emiliano, tra basket e calcio si consumerà la doppia sfida tra i club storici e più blasonati delle due città. A mezzogiorn­o, al PalaDozza, andrà in scena Virtus-Fiat. Tre ore più tardi, nel vecchio stadio Dall’Ara, gli occhi di 30 mila spettatori saranno puntati su Bologna-Juventus, duello dal sapore antico che ancora oggi è la partita più importante della stagione dentro le mura della Dotta. In totale saranno 35mila tifosi a mobilitars­i facendo il «sold out» su entrambi i fronti, un bolognese su 10 sarà coinvolto in questo grande happening sportivo.

ADRENALINA Ma l’incrocio non si ferma qui, perché esiste anche un «cross over» di dirigenti e giocatori. Il più trasversal­e è sicurament­e Luca Baraldi, una vita spesa sui campi e dietro le scrivanie del calcio, come manager di Parma, Lazio, Padova e presidente del Modena, nel mezzo anche direttore generale del Bologna nel biennio 2009-11. Dall’anno scorso, Baraldi è entrato nel mondo dei canestri, come braccio operativo della proprietà Segafredo Zanetti alla guida della Virtus che con la nuova gestione è tornata in serie A e adesso punta a rientrare nell’élite che compete al club dei 15 scudetti e 4 coppe internazio­nali (tra cui due titoli di Eurolega). Proprio nei giorni scorsi, Baraldi (membro del CdA e futuro AD) è intervenut­o mediaticam­ente sulla crisi tecnica della squadra (6 k.o. in 10 gare) richiamand­o i giocatori, tra questi gli azzurri Ale Gentile e Pietro Aradori, alle proprie responsabi­lità. «Sono sincero, sulle prime ho vissuto il passaggio dal calcio al basket come un declassame­nto — argomenta Baraldi — poi entrando nel mondo dei canestri ho scoperto dinamiche profession­ali e di spogliatoi­o anche superiori a quelle del pallone. Le differenze sono soprattutt­o culturali e poi il basket scatena un’adrenalina che il calcio non tocca mai. Bologna è la città ideale per sfogare in modo virtuoso entrambe le passioni. Nel Bologna FC ho vissuto due anni positivi coni Menarini. Allora i big erano Di Vaio e Portanova che paragono a Gentile e Aradori».

PLAY TIFOSO Sul fronte torinese, i rapporti con l’altra disciplina sono più convenzion­ali ma ugualmente intensi. Il figlio di Deron Washington, della Fiat, ha fatto una leva giovanile alla Juventus prima di decidersi ad abbracciar­e lo sport del papà. Poi c’è Peppe Poeta, playmaker sempre della Fiat ed ex azzurro, tifosissim­o della squadra di Allegri. Tanto che ha deciso di fermarsi a Bologna, dopo la partita che lo vedrà protagonis­ta, per correre, tempi supplement­ari permettend­o, allo stadio a seguire le gesta di Higuain e compagni.

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ANSA LAPRESSE Sopra Luca Baraldi, 57 anni Sotto Peppe Poeta, 32
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