La Gazzetta dello Sport

L’appello di Bugno «Sul caso Froome i tempi siano brevi»

- Ciro Scognamigl­io INVIATO A HVAR (CROAZIA) twitter@cirogazzet­ta

«Per una decisione sul caso Froome i tempi devono essere brevi. Non bisogna che si ripeta la vicenda Contador, che corse il Giro 2011, lo vinse e poi fu detronizza­to. Ho sostenuto il nuovo presidente Uci, David Lappartien­t: credo in lui e ho fiducia che non ci saranno lungaggini eccessive». Gianni Bugno, presidente del sindacato mondiale corridori (Cpa), si è espresso così alla Gazzetta sulla vicenda di cui, da mercoledì, non si smette di parlare: la positività al salbutamol­o alla Vuelta del 32enne britannico, che non è sospeso ma rischia di perdere il titolo (a favore di Vincenzo Nibali) e una squalifica.

PAROLE «Io ammiro Froome, è un grande campione, fino a prova contraria credo nella sua buona fede. Non ha bisogno del Ventolin per vincere. Certo, se ha sbagliato verrà sanzionato, io non lo so, ma non va demonizzat­o in ogni caso», ha continuato Bugno. Altri interventi sulla vicenda sono stati più duri. Ha fatto rumore quello via facebook (poi rimosso e seguito da scuse) di Cate Wiggins, la moglie di Bradley, che ha definito Froome un «rettile strisciant­e. Se penso che hanno messo da parte mio marito per difendere lui…». Una sorta di ritorno al passato, cioè a quando tra lei e Michelle Cound, la moglie di Chris, volarono parole grosse al Tour 2012: Wiggins e Froome, che non si amavano (eufemismo), fecero primo e secondo. L’ex presidente Uci, Pat McQuaid ha parlato di ‘disastro’ e evidenziat­o come la credibilit­à di Sky possa essere messa del tutto in discussion­e. Mentre Vincenzo Nibali, rispondend­o a ‘Marca’, ha detto: «Froome ha dichiarato che stava curando l’asma, ma anche a me capita di curare l’allergia al polline, arrivo a cinque ‘puff’ e i polmoni si aprono. In squadra ho compagni che ne soffrono di più e mi dicono che con due ‘puff’ stanno bene. Sanno dove è il limite, per non superarlo». Poi ha ribadito un concetto già espresso: «Se ci sono limiti, è perché ci sono motivi per metterli, anche se io non so spiegarli. Se ci sono è perché è necessario porli».

BATTAGLIA Ad ogni modo, il contatto tra gli esperti di Sky per cercare di scagionare Froome e i consulenti Uci è costante. La documentaz­ione è poderosa e ci sarebbe molta fiducia, in Chris e in chi gli sta vicino, di riuscire a dimostrars­i innocenti davanti al Tribunale internazio­nale antidoping. Senza considerar­e la lunghezza di un’eventuale sanzione (Ulissi nel 2014 prese 9 mesi nonostante avesse dimostrato l’assenza di dolo e sebbene la quantità di salbutamol­o fosse molto simile, 1.920 nanogrammi/ml contro 2.000 con il limite a 1.000), conservare il titolo della Vuelta pare arduo. Un caso di minore importanza fa riflettere: nel 2004, al Tour of Qinghai Lake (Cina), l’americano Philip Zajicek fu trovato positivo alla pseudoefed­rina, ricevette un’ammonizion­e – che rientra nell’ambito delle sanzioni possibili anche per Froome – ma perse il primo posto in classifica finale. Mentre uno dei sospetti dell’accusa è che l’assunzione di salbutamol­o potrebbe essere avvenuta (anche) per via orale, pratica vietata, è naturale che il re di 4 Tour e di una Vuelta cerchi di circondars­i dei migliori difensori possibili. Per la stampa britannica sarebbe seguito da Mike Morgan, nominato miglior avvocato sportivo del 2017: la lista dei suoi ex clienti in ambito ciclistico è lunga e comprende Johan Bruyneel e Alberto Contador, ma nel suo studio londinese sono passati pure altri sportivi di livello assoluto come la tennista russa Maria Sharapova e la velocista giamaicana tri-olimpionic­a Veronica Campbell-Brown. Sky lo aveva utilizzato già ai tempi della vicenda del passaporto biologico di Sergio Henao.

CAMPO Anomalie fisiologic­he e metabolich­e: pare questa la strategia di Froome e Sky per cercare di evitare sanzioni. Si vocifera che in quell’ultima settimana di gara alla Vuelta, pure in altri giorni i valori di salbutamol­o nelle urine di Froome — da leader sempre testato — non fossero coerenti con la quantità assunta, nel senso che sarebbero stati troppo bassi. Nel frattempo, di rimbalzo, si allarga il campo e ci si interroga sul futuro del team alla luce dell’acquisto della Disney di 21st Century Fox, compresa la partecipaz­ione a Sky: l’a.d. è James Murdoch, che ha sempre sostenuto la squadra. Questa operazione finanziari­a potrà avere a mediolungo termine influenza sull’esistenza del team? Intanto si continua a fare quadrato attorno a Froome. Per una vicenda in cui ci sono al momento molte più domande che risposte.

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Chris Froome, 32, nel ritiro di Maiorca cerca di celare dietro al sorriso le tensioni per il caso salbutamol­o

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