Belotti-Mertens
alla ricerca (con fiducia) del gol perduto
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«Con i gol di Belotti, le giocate di Niang, la fantasia e la continuità di Ljajic avremmo dieci punti in più in classifica». Sinisa Mihajlovic dispensa ottimismo anche alla vigilia di una gara difficile, contro un avversario che nella scorsa stagione ha rifilato dieci gol in due partite ai granata. Il problema a parole è facilmente risolvibile, e la crisi d’inverno superabile, se con il nuovo anno i top player del Toro cominceranno a fare la differenza. A cominciare dal Gallo, a digiuno di gol in campionato da ormai tre mesi, tre sole reti in campionato contro le dieci a segno un anno fa di questi tempi. E pensare che contro la Lazio sembrava fatta, il tabù sarebbe andato in frantumi dopo soli cinque minuti se non si fosse messo di mezzo il palo interno, con Strakosha ormai battuto.
LUNGO DIGIUNO Appuntamento rimandato a questa sera, ennesimo tentativo per l’attaccante bergamasco di tornare ad alzare la cresta a quattro mesi dal gol in acrobazia con il Sassuolo, che gli è valso il premio «Gazzetta Awards» per il gol più bello dell’anno. Se Belotti non segna dal 20 settembre, dalla vittoria in trasferta contro l’Udinese, unica eccezione la parentesi in Coppa Italia contro il Carpi, a questo punto è solo per sfortuna o per una questione di testa. «Fisicamente adesso sto bene – dice –, l’infortunio al ginocchio che mi ha tenuto fermo un mese è alle spalle. Ho ripreso a giocare da tempo, la condizione ormai c’è, manca solo il gol ma arriverà. Ha ragione l’allenatore, devo continuare a giocare senza pensarci e la rete arriverà».
PRECEDENTI Proprio il Napoli potrebbe riservare al Gallo il regalo tanto atteso. Contro i partenopei Belotti non ha segnato molto in verità: una sola rete con la maglia granata, due gol ai tempi di Palermo ai partenopei, al debutto da titolare in Napoli-Palermo (3-3) il 24 settembre 2014, prime reti in serie A. Fatti i conti, con undici giocatori diversi andati a segno, al Torino è mancato ad oggi il canto del Gallo tanto che in società, in attesa che l’attaccante della Nazionale si sblocchi, stanno pensando di correre ai ripari al mercato di gennaio per il ruolo di vice. La scelta estiva, il prestito dalla Roma di Sadiq, non è stata delle più azzeccate. «Avevamo due alternative – ha più volte spiegato Mihajlovic-: puntare su un giovane, una scommessa, o su un giocatore di esperienza che però difficilmente avrebbe fatto panchina». Bocciato Sadiq, neppure convocato, ci si è affidati nell’emergenza ai gol di Iago Falque e Liajic. I nomi per gennaio sono sempre gli stessi: da Falcinelli a Pazzini e Matri in attesa del colpo dell’estate. Intanto la clausola di 100 milioni per la cessione all’estero di Belotti rischia di rimanere tale e il Gallo «imprigionato» in granata, a meno di una svolta. Il rinnovo con la società è congelato, patata bollente che il d.s. Petrachi dovrà affrontare insieme al prolungamento di Mihajlovic, automatico in caso di partecipazione all’Europa League. «In ogni caso, comunque vada, del mio futuro dovremo parlare», ha però precisato Sinisa.