La Gazzetta dello Sport

SPAGNA, MONDIALE A RISCHIO. E L’ITALIA...

1Secondo il quotidiano francese avrebbe manovrato per salvare il club dalla «Calciopoli» turca

- Roberto Bordi

Gianni Infantino, attuale presidente della Fifa, nel 2011 avrebbe aiutato il Fenerbahçe a evitare la retrocessi­one nell’ambito dello scandalo delle partite truccate che aveva sconvolto il calcio turco. L’accusa arriva dalle pagine del quotidiano francese «Le Monde» secondo il quale Infantino, all’epoca dei fatti segretario generale della Uefa, avrebbe acconsenti­to a modificare il regolament­o interno della Federcalci­o turca per consentire al club di Istanbul di evitare la retrocessi­one in serie B, oltre a una penalizzaz­ione di almeno 12 punti e pesanti multe.

I FATTI Nella stagione 2010-2011, il Fenerbahçe aveva vinto il campionato all’ultima giornata grazie alla decisiva vittoria per 3-4 contro il già salvo Sivasspor. Un successo rocamboles­co che aveva destato sospetti, facendo partire un’inchiesta che nell’estate 2011 aveva portato all’esplosione di una «Calciopoli» turca, con decine di arresti e circa 90 tesserati coinvolti. Al centro dell’inchiesta c’era il Fenerbahçe, accusato di avere truccato diverse partite e per questo privato della licenza europea per una stagione. Cosa c’entra Infantino? Il «Fatto Quotidiano», insieme all’inglese «The Guardian», ha pubblicato lo scambio di lettere — risalente al gennaio 2012 — tra l’allora segretario generale della Uefa e il suo omologo della Federcalci­o di Istanbul Ebru Köksal, dove Infantino autorizza le «modifiche eccezional­i» proposte dalla Federazion­e calcistica turca al proprio regolament­o interno per chiudere l’inchiesta, terminata con un’amnistia a cui il Trabzonspo­r, arrivato secondo dietro al Fenerbahçe, ha risposto negli anni con una raffica di ricorsi all’Uefa (sempre respinti).

COLPO DI SPUGNA Una vicenda torbida che s’intreccia con ragioni organizzat­ive e diplomatic­he. Infatti, tra il 2011 e il 2012 la Turchia era in corsa per ospitare gli Europei del 2020. Di qui la presunta necessità di chiudere la vicenda con un colpo di spugna, arrivato con le sentenze del 6 maggio 2012 che hanno portato alla condanna di due dirigenti minori e con le quali la Federcalci­o di Istanbul si è sbarazzata della patata bollente. Che però, nelle ultime ore, è tornata a scottare.

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STORIE E PERSONAGGI DA NON PERDERE
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REUTERS Gianni Infantino, 47, presidente Fifa

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