Nuoto: Europei vasca corta
Da Greg a Panziera Collezione di podi tra stelle e novità
PALTRINIERI D’ARGENTO E ALTRE 4 MEDAGLIE
Dieci medaglie: 5 in una sera europea di vasca corta. Dieci podi totali come quelli della strabiliante Russia. Per assegnare un 10 alla giornata manca soltanto l’oro, preso finora da Fabio Scozzoli nei 50 rana e Matteo Rivolta nei 100 farfalla, ma l’Italia si conferma potenza continentale capace di raccogliere medaglie con i noti come Gregorio Paltrinieri, con quelli che avevano precedenti come Luca Dotto, Ilaria Bianchi e Simone Sabbioni, e con volti nuovi come Margherita Panziera. Un’Italia assortita che raccoglie nei diversi stili e si fa desiderare solo nei misti, dove il 16enne Thomas Ceccon paga dazio al noviziato. Una medaglia tira l’altra, è un traffico serrato di bracciate e abbracci tra gli azzurri che pescano anche 3 record italiani.
DUELLO RIMANDATO A capo del banchetto Greg fa buon viso dopo i 1500 sl ceduti di 8” a Misha Romanchuk (autore del 3° crono della storia in 14’14”59) ma conferma che valeva la pena di tornare appositamente dall’Australia, dove si allena da due mesi e dove tornerà il 28 dicembre per altri 3 mesi, per verificare lo stato dei lavori di una preparazione concettualmente diversa (meno chilometri che qui son mancati, più intensità e qualità), a fianco di Horton e non di Detti. «Non sono ancora pronto per essere stratosferico, ho perso per la prima volta da Romanchuk ma spero sia l’ultima. Mi fa piacere di aver trovato un avversario duro, ma la vasca lunga sarà un’altra storia». Questa danese vale solo per infrangere il tabù del 2013 a Herning, dove Greg aveva chiuso 8°, e per consolarsi con un argento (come successe ai Mondiali 2016 contro il coreano Park) che non può certo appagare un primatista mondiale da 14’08”06. Chi sta in alto non accetta la sconfitta: «Dopo i 500 metri non c’è stata gara». L’ucraino ha salutato l’olimpionico, che ha dovuto marcare il norvegese Christiansen, di bronzo.
LA DORSISTA CANTANTE Margherita Panziera a 22 anni si supera e regala all’Italia la prima medaglia della storia nei 200 dorso. Grazie a questa ragazza che quando non nuota ama cantare e sa quanto le è costato questo risultato in pianti, crisi e riscosse. Ora è più consapevole e non si spaventa, sa che Hosszu e Zevina fanno un’altra gara e lei pensa a difendersi per tre quarti da una britannica pungente. Poi ai 150 metri la fiamma di Simone Ruffini sorprende se stessa assicurandosi il podio e portando il suo fresco record italiano (tolto a Riccione alla Pellegrini) da 2’03”15 a 2’02”43. Di sorpresa in sorpresa, la prima iridata italiana di vasca corta, Ilaria Bianchi, bolognese che adora le macchine, anziché nei 100 farfalla raccoglie nella distanza doppia, che solo da questa stagione frequenta con più assiduità: e se voleva trovare motivazioni nuove dopo la delusione della finale mancata a Budapest, questo assalto alla solida tedesca Franziska Hentke è stato coraggioso e non scriteriato: ha perso dalla dominatrice della specialità ma sino agli ultimi metri l’ha messa in soggezione. «Mancava la Belmonte, ma ho fatto un bel numero» dirà Iaia pure lei autrice del record italiano migliorato di 15/100 (e strappato ad Alessia Polieri, noMatteo na al mattino) in 2’04”22: e poi è sempre stupendo lasciarsi dietro una francese (Grangeon).
DIVERTITO Simone Sabbioni ai precedenti Europei 2015 aveva raccolto di tutto, anche ori, ma non nei 100 dorso: l’occasione di colmare il gap il 21enne l’ha colta il giorno dopo la vicenda del cedimento del blocco in staffetta: «Ma non avevo rabbia, volevo divertirmi, Fede e (Giunta, il tecnico, ndr) mi hanno detto di non pensare a nulla ma di godermi la gara e non pensare alla medaglia: migliorare di 3 decimi il record italiano (fissato ora a 49”68) è proprio una goduria». Per uno che ha lasciato Riccione per Verona e veniva da un anno orribile: «L’ultima sera prima di partire sono andato con Pizzini a tirare palle di neve, questa è stata la mia ispirazione». Il dorsista che mancava non si ferma qui, e ammette che solo quel fenomeno di Kolesnikov - oro in 48”99, per 7/100 ha graziato il record mondiale dell’americano Grevers - è imprendibile. Nella coda, Luca Dotto arrivato qui con un personale di 21”25 si prende il bronzo nei 50 sl con un 20”78 superlativo, dietro Morozov (20”31) e Ben Proud (20”66): rigenerato e leader della nuova velocità azzurra. E non è finita qui.
Tre argenti e due bronzi in un giorno: Paltrinieri nei 1500 cede a Romanchuk, Dotto terzo nei 50 sl