Coda ribalta la Sampdoria Il Benevento ora ci crede
Caprari illude Giampaolo, poi si scatenano la punta e Brignola De Zerbi a -8 dalla salvezza: un anno fa il Crotone era a -9 e poi...
Il Benevento è come quel famoso calabrone con le ali piccole e il corpo tozzo: non potrebbe volare, eppure non lo sa e continua a volare. Per nulla sopraffatto dalla potenziale grandezza della propria favola, sull’esempio del Crotone dei miracoli della scorsa stagione (dopo 20 giornate i calabresi avevano un distacco di 9 punti dalla salvezza, i sanniti ne hanno ora 8…), la squadra di De Zerbi ribalta stavolta le certezze della Sampdoria e si regala una giornata in edizione straordinaria. Secondo successo di fila interno dopo l’acuto col Chievo e 3 uomini in copertina: Coda uomo partita con 2 gol di sinistro e destro, la piacevole conferma di Brignola e, soprattutto, il tecnico subentrato a Baroni, colui il quale ha ridato dignità e gioco ad una banda senza arte né parte in avvio di stagione.
CUORE SELVAGGIO Il Vigorito è una volta di più il regno delle possibilità, l’epicentro della festa: seguendo una folle traiettoria, il «calabrone» sannita crede nella salvezza con tutto l’orgoglio che c’è. Nel vocabolario dei sinonimi della A, Benevento ora si legge pure «intensità», «coraggio», «3-4-3». E il secondo tempo di ieri è l’esempio di come si devono interpretare 49’, partendo da un gol di svantaggio (tap in di Caprari): cioè spezzando il gioco altrui e ripartendo col passo svelto. All’improvviso la palla tra i piedi di Coda canta pure di gioia e il ribaltone è compiuto: il centravanti disegna un tracciante di sinistro che va a spegnersi all’incrocio e poi incanta la platea con una punizione a foglia morta originata dall’espulsione di Sala (fallo su D’Alessandro, chiara occasione da rete) che dà un rabbocco di energie decisivo ai padroni di casa, mentre i blucerchiati scivolano lungo un crinale di mollezze e rimpianti vanificando quanto di buono costruito nei primi 45’.
DIVARIO TECNICO E dire che pochi avrebbero scommesso sulla reazione giallorossa. A lungo accampata fuori dall’area avversaria e sostanziale padrona del match nel primo tempo, la Samp non sa sfruttare appieno il potenziale tecnico superiore a quello dei rivali e finisce travolta in base a ciò che dicono in questi casi i sacri testi del calcio. Nasce così un’altra favola beneventana, la scrivono gente affamata come Viola, mediano metodista con piedi da brasiliano e arretrati di piacere, e come lo stesso Brignola, un piccolo grande esterno 18enne capace di mettere pure lui la firma nel tabellino e di chiarire un concetto: in emergenza o meno, contano solo le motivazioni. E ieri la lezione di Brignola & Co è apparsa chiara a tutti, Samp compresa, cui non è servito a nulla nemmeno il gol fuori tempo massimo di Kownacki: poteva spiccare il volo, la squadra di Giampaolo, invece si è accontentata e non è riuscita a salire neanche un gradino.