Spalletti a Perisic: torna a caricarti l’Inter sulle spalle
Il croato rende come sull’altalena. E l’ex tecnico giallorosso spera in un nuovo picco già con la Roma
Aosservare l’andamento stagionale di Ivan Perisic sul sito Gazzetta, alla voce fantanews, si rischia di farsi prendere da emicrania. Il grafico che riassume i voti del croato giornata dopo giornata è specchio fedelissimo di ciò che sta vivendo il numero 44. E di ciò che, di riflesso, ne patisce la squadra di Luciano Spalletti.
ANDAMENTO La picchiata delle valutazioni dal Chievo (voto 8) in poi è tremenda. Cinque partite di campionato, altrettante insufficienze. E, sensazione non trasformabile in concretezza, un’apatia prolungata dentro ogni partita. Ivan ha abituato tutti alla sua personalissima gestione della gara. Sprazzi, buio, sonnolenza, ripartenze, doppi passi, ripiegamenti, assenza. Se fosse un quadro, racchiuderebbe in sé tutti i periodi storici dell’arte. A Spalletti crediamo proprio che sia piaciuto più il primo Perisic, quello che giusto un girone fa a Roma narcotizzò i giallorossi nel finale. Per lo spessore dell’avversario, la prova dell’Olimpico resta la partita migliore di Ivan. Capace di iniziare l’anno con quattro voti di fila ampiamente positivi nelle pagelle Gazzetta. Valutazioni che testimoniavano una presenza continua ed efficace. Nelle prime quattro giornate, tre gol e assist per i compagni. Il binomio Icardi-Perisic era diventato una filastrocca con sottofondo da musica nauseabonda per gli avversari di turno.
APPIATTIMENTO All’ottava giornata un nuovo picco, contro il Milan, a fine ottobre porta in dote il gol vittoria in casa dell’Hellas. Ma iniziano a diradarsi i suoi lampi. La settimana successiva si inceppa lui e l’Inter per la prima volta non vince in casa, incastrata da Sinisa Mihajlovic in un 1-1. A Cagliari piazza un assist, contro il Chievo deborda, poi però la bassa marea prende il sopravvento. L’appiattimento generale colpisce anche. Un’imputazione che può essere ribattuta in prima analisi con un dato oggettivo. Ovvero quello dei minuti giocati: tutti quelli a disposizione. Perisic, insieme con Milan Skriniar e Samir Handanovic, è sempre stato titolare e mai sostituito. A differenza dei due colleghi, il croato lavora sulla fascia, luogo di fatica e sacrifici. Ci può stare che l’appiattimento faccia rima con annebbiamento. Per chilometri percorsi è il secondo in squadra. Più maratoneta di lui è Matias Vecino: 11,691 chilometri mediamente effettuati a gara dall’uruguaiano (8° in Serie A), 11,24 per Ivan (20° assoluto).
STAKANOVISTA Adesso che è entrato nel club dei centenari con la maglia dell’Inter – 101 presenze in assoluto, di cui 90 in campionato – Perisic non può più considerarsi uno di passaggio. Quando, nell’estate del 2015, volle trasferirsi a Milano dal Wolfsburg, puntò i piedi per ottenerlo. Quando l’estate scorsa il Manchester United lo voleva, aveva espresso in maniera chiara a Spalletti la sua tentazione di accettare. Ma altrettanto chiaramente alla società e all’allenatore aveva poi detto di aver compreso la bontà del progetto e di volerne far parte attivamente. La pausa arriva nel momento migliore per tutti. Lui, in particolare, sfrutterà questa settimana per rimettere in ordine testa e fisico da un inizio di stagione comunque intenso. Dall’11 giugno al 5 gennaio, tra Inter e Croazia, ha giocato 29 partite ufficiali, di cui 28 da titolare (subentrato solo contro il Pordenone in Coppa ), lasciando il campo anticipatamente una volta in Grecia-Croazia del 12 novembre scorso, gara di ritorno del playoff per accedere al Mondiale di Russia, dopo 86’. Mediamente ha giocato una partita a settimana da giugno in poi. La media non tiene conto della pausa estiva, ovviamente. Però aiuta a capire, forse, che la flessione di dicembre fosse prevedibile. Stakanovista sì, robotizzato non ancora. Alla ripresa ci sarà la Roma e l’ex giallorosso Spalletti spera che Ivan torni quello dell’andata. Ricominciando a soffiare sulle vele nerazzurre verso la Champions senza pensare troppo presto a un Mondiale che lo vedrà protagonista con la Croazia.