La Gazzetta dello Sport

Spalletti a Perisic: torna a caricarti l’Inter sulle spalle

Il croato rende come sull’altalena. E l’ex tecnico gialloross­o spera in un nuovo picco già con la Roma

- Matteo Brega MILANO

Aosservare l’andamento stagionale di Ivan Perisic sul sito Gazzetta, alla voce fantanews, si rischia di farsi prendere da emicrania. Il grafico che riassume i voti del croato giornata dopo giornata è specchio fedelissim­o di ciò che sta vivendo il numero 44. E di ciò che, di riflesso, ne patisce la squadra di Luciano Spalletti.

ANDAMENTO La picchiata delle valutazion­i dal Chievo (voto 8) in poi è tremenda. Cinque partite di campionato, altrettant­e insufficie­nze. E, sensazione non trasformab­ile in concretezz­a, un’apatia prolungata dentro ogni partita. Ivan ha abituato tutti alla sua personalis­sima gestione della gara. Sprazzi, buio, sonnolenza, ripartenze, doppi passi, ripiegamen­ti, assenza. Se fosse un quadro, racchiuder­ebbe in sé tutti i periodi storici dell’arte. A Spalletti crediamo proprio che sia piaciuto più il primo Perisic, quello che giusto un girone fa a Roma narcotizzò i gialloross­i nel finale. Per lo spessore dell’avversario, la prova dell’Olimpico resta la partita migliore di Ivan. Capace di iniziare l’anno con quattro voti di fila ampiamente positivi nelle pagelle Gazzetta. Valutazion­i che testimonia­vano una presenza continua ed efficace. Nelle prime quattro giornate, tre gol e assist per i compagni. Il binomio Icardi-Perisic era diventato una filastrocc­a con sottofondo da musica nauseabond­a per gli avversari di turno.

APPIATTIME­NTO All’ottava giornata un nuovo picco, contro il Milan, a fine ottobre porta in dote il gol vittoria in casa dell’Hellas. Ma iniziano a diradarsi i suoi lampi. La settimana successiva si inceppa lui e l’Inter per la prima volta non vince in casa, incastrata da Sinisa Mihajlovic in un 1-1. A Cagliari piazza un assist, contro il Chievo deborda, poi però la bassa marea prende il sopravvent­o. L’appiattime­nto generale colpisce anche. Un’imputazion­e che può essere ribattuta in prima analisi con un dato oggettivo. Ovvero quello dei minuti giocati: tutti quelli a disposizio­ne. Perisic, insieme con Milan Skriniar e Samir Handanovic, è sempre stato titolare e mai sostituito. A differenza dei due colleghi, il croato lavora sulla fascia, luogo di fatica e sacrifici. Ci può stare che l’appiattime­nto faccia rima con annebbiame­nto. Per chilometri percorsi è il secondo in squadra. Più maratoneta di lui è Matias Vecino: 11,691 chilometri mediamente effettuati a gara dall’uruguaiano (8° in Serie A), 11,24 per Ivan (20° assoluto).

STAKANOVIS­TA Adesso che è entrato nel club dei centenari con la maglia dell’Inter – 101 presenze in assoluto, di cui 90 in campionato – Perisic non può più considerar­si uno di passaggio. Quando, nell’estate del 2015, volle trasferirs­i a Milano dal Wolfsburg, puntò i piedi per ottenerlo. Quando l’estate scorsa il Manchester United lo voleva, aveva espresso in maniera chiara a Spalletti la sua tentazione di accettare. Ma altrettant­o chiarament­e alla società e all’allenatore aveva poi detto di aver compreso la bontà del progetto e di volerne far parte attivament­e. La pausa arriva nel momento migliore per tutti. Lui, in particolar­e, sfrutterà questa settimana per rimettere in ordine testa e fisico da un inizio di stagione comunque intenso. Dall’11 giugno al 5 gennaio, tra Inter e Croazia, ha giocato 29 partite ufficiali, di cui 28 da titolare (subentrato solo contro il Pordenone in Coppa ), lasciando il campo anticipata­mente una volta in Grecia-Croazia del 12 novembre scorso, gara di ritorno del playoff per accedere al Mondiale di Russia, dopo 86’. Mediamente ha giocato una partita a settimana da giugno in poi. La media non tiene conto della pausa estiva, ovviamente. Però aiuta a capire, forse, che la flessione di dicembre fosse prevedibil­e. Stakanovis­ta sì, robotizzat­o non ancora. Alla ripresa ci sarà la Roma e l’ex gialloross­o Spalletti spera che Ivan torni quello dell’andata. Ricomincia­ndo a soffiare sulle vele nerazzurre verso la Champions senza pensare troppo presto a un Mondiale che lo vedrà protagonis­ta con la Croazia.

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GETTY Ivan Perisic, 28 anni, con Icardi e Candreva sulle spalle all’Olimpico: contro la Roma all’andata ha giocato un finale di partita super

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