La Gazzetta dello Sport

Nati il 9 gennaio Leiva e Lazio stesso giorno stessi sogni

Play (ottimo acquisto) compie 31 anni il club 118: insieme vogliono la Champions

- Stefano Cieri ROMA

Festeggerà dall’altra parte del mondo, nella sua amata fazenda, a Bela Vista, Mato Grosso do Sul, Brasile. Lì, nella vicina Dourados, Lucas Leiva è nato, lì tornerà a vivere quando smetterà di giocare a calcio. Lì trascorrer­à oggi il 31° compleanno. Speciale, anzi unico. Intanto perché può festeggiar­lo a casa, come non gli capitava da quando era ancora un ragazzo. Poi perché coincide con quello del suo club, la Lazio, che oggi celebra il 118° anniversar­io della fondazione. E soprattutt­o perché questo 31° compleanno arriva per Leiva in un momento di nuovo pienamente felice a livello calcistico.

QUESTIONE DI FEDE Eh, sì, la scelta (dolorosiss­ima sul piano umano) di lasciare Liverpool per accettare la proposta della Lazio si è rivelata la migliore possibile per la sua carriera. Nonostante avesse appena 30 anni, in Premier Leiva sembrava un giocatore avviato sul viale del tramonto. Nella città eterna ha ritrovato stimoli, passione e quella fiducia necessaria per tornare ai livelli che per un decennio ne hanno fatto un idolo assoluto della Kop, la mitica curva del Liverpool. È stata una scelta di fede. Sapeva che in Italia, terra di origine di parte della sua famiglia (il bisnonno materno, Artemio Pezzini, era originario della Toscana), si sarebbe rivisto il vero Leiva. Ma è stata, anche, una scelta di Fede, con la f maiuscola. È un fervente cattolico, il regista della Lazio. E poter vivere nella città che è la capitale mondiale del cattolices­imo non è stato un aspetto secondario per lui. Prima di Natale ha coronato il sogno di avere un’udienza con Papa Francesco. C’erano anche la moglie Ariana e i loro due figli, Pedro Lucas di 5 anni (che gioca già a calcio nella Lazio Academy) e Valentina di 3. «Non ho parole per descrivere ciò che con la mia famiglia abbiamo provato», scrisse quel giorno sul profilo Instagram.

CIAO BIGLIA Anche il suo predecesso­re nel ruolo è un fervente cattolico. Anche lui ha avuto udienza dal Papa e pure lui si chiama Lucas. Tra i due c’è anche una certa somiglianz­a fisica (entrambi biondi con occhi azzurri). Indizi che avrebbero dovuto lasciare tranquilli sulla capacità dell’ex Liverpool di sostituire degnamente Biglia. E invece erano in molti a ritenere che il vuoto lasciato dall’attuale giocatore del Milan non sarebbe stato colmato. Sei mesi dopo la situazione si è ribaltata. Non solo Leiva non sta facendo rimpianger­e Biglia, ma sta addirittur­a avendo un rendimento superiore. «Ha un carisma incredibil­e, ma al tempo stesso una grande umiltà», dice di lui Simone Inzaghi. Letteralme­nte conquistat­o dal brasiliano, sin dal primo allenament­o («già conosceva i nomi di battesimo di tutti i compagni», ha raccontato tempo fa l’allenatore).

SOGNO CHAMPIONS Brasiliano atipico per temperamen­to («non salta un allenament­o e vorrebbe sempre giocare», dicono dallo spogliatoi­o) e per caratteris­tiche tecniche (niente fronzoli nel suo gioco, solo tanta sostanza). Il metronomo ideale di una squadra che vola oltre le proprie possibilit­à. Con un sogno grande così: tornare ad assaporare l’aria della Champions. Atmosfera che Leiva ha vissuto tante volte con la maglia dei Reds. Poterlo fare anche con quella biancocele­ste sarebbe la chiusura del cerchio.

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GETTY Lucas Leiva, 31 anni oggi, brasiliano. Prima stagione alla Lazio

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