Nati il 9 gennaio Leiva e Lazio stesso giorno stessi sogni
Play (ottimo acquisto) compie 31 anni il club 118: insieme vogliono la Champions
Festeggerà dall’altra parte del mondo, nella sua amata fazenda, a Bela Vista, Mato Grosso do Sul, Brasile. Lì, nella vicina Dourados, Lucas Leiva è nato, lì tornerà a vivere quando smetterà di giocare a calcio. Lì trascorrerà oggi il 31° compleanno. Speciale, anzi unico. Intanto perché può festeggiarlo a casa, come non gli capitava da quando era ancora un ragazzo. Poi perché coincide con quello del suo club, la Lazio, che oggi celebra il 118° anniversario della fondazione. E soprattutto perché questo 31° compleanno arriva per Leiva in un momento di nuovo pienamente felice a livello calcistico.
QUESTIONE DI FEDE Eh, sì, la scelta (dolorosissima sul piano umano) di lasciare Liverpool per accettare la proposta della Lazio si è rivelata la migliore possibile per la sua carriera. Nonostante avesse appena 30 anni, in Premier Leiva sembrava un giocatore avviato sul viale del tramonto. Nella città eterna ha ritrovato stimoli, passione e quella fiducia necessaria per tornare ai livelli che per un decennio ne hanno fatto un idolo assoluto della Kop, la mitica curva del Liverpool. È stata una scelta di fede. Sapeva che in Italia, terra di origine di parte della sua famiglia (il bisnonno materno, Artemio Pezzini, era originario della Toscana), si sarebbe rivisto il vero Leiva. Ma è stata, anche, una scelta di Fede, con la f maiuscola. È un fervente cattolico, il regista della Lazio. E poter vivere nella città che è la capitale mondiale del cattolicesimo non è stato un aspetto secondario per lui. Prima di Natale ha coronato il sogno di avere un’udienza con Papa Francesco. C’erano anche la moglie Ariana e i loro due figli, Pedro Lucas di 5 anni (che gioca già a calcio nella Lazio Academy) e Valentina di 3. «Non ho parole per descrivere ciò che con la mia famiglia abbiamo provato», scrisse quel giorno sul profilo Instagram.
CIAO BIGLIA Anche il suo predecessore nel ruolo è un fervente cattolico. Anche lui ha avuto udienza dal Papa e pure lui si chiama Lucas. Tra i due c’è anche una certa somiglianza fisica (entrambi biondi con occhi azzurri). Indizi che avrebbero dovuto lasciare tranquilli sulla capacità dell’ex Liverpool di sostituire degnamente Biglia. E invece erano in molti a ritenere che il vuoto lasciato dall’attuale giocatore del Milan non sarebbe stato colmato. Sei mesi dopo la situazione si è ribaltata. Non solo Leiva non sta facendo rimpiangere Biglia, ma sta addirittura avendo un rendimento superiore. «Ha un carisma incredibile, ma al tempo stesso una grande umiltà», dice di lui Simone Inzaghi. Letteralmente conquistato dal brasiliano, sin dal primo allenamento («già conosceva i nomi di battesimo di tutti i compagni», ha raccontato tempo fa l’allenatore).
SOGNO CHAMPIONS Brasiliano atipico per temperamento («non salta un allenamento e vorrebbe sempre giocare», dicono dallo spogliatoio) e per caratteristiche tecniche (niente fronzoli nel suo gioco, solo tanta sostanza). Il metronomo ideale di una squadra che vola oltre le proprie possibilità. Con un sogno grande così: tornare ad assaporare l’aria della Champions. Atmosfera che Leiva ha vissuto tante volte con la maglia dei Reds. Poterlo fare anche con quella biancoceleste sarebbe la chiusura del cerchio.