La Gazzetta dello Sport

Olimpiade al Sud con atleti del Nord È l’ora della svolta

Incontri tra delegazion­i, apertura del Cio: sì a iscrizioni fuori tempo e a possibili wild card

- Andrea Buongiovan­ni

Un’Olimpiade per la pace: Sud Corea e Nord Corea, dopo oltre due anni, in queste ore sono tornare a confrontar­si. Gli incontri si tengono in una delle casette in legno colorate d’azzurro di Panmunjom, villaggio al confine dove fu firmato il cessate il fuoco della guerra di Corea del 1950-1953. Alla «Casa della pace», edificio dell’area di sicurezza congiunta, poco a sud della demarcazio­ne in cemento in cui sono dispiegati soldati di entrambi i Paesi. Gli attesissim­i colloqui bilaterali sono cominciati nella notte italiana ed è difficile prevedere con esattezza quanto dureranno. I relativi esiti catalizzan­o però l’attenzione del mondo. Ieri anche Papa Francesco ha espresso un augurio: «È di primaria importanza che si possa sostenere ogni tentativo di dialogo nella penisola coreana – ha detto – al fine di trovare nuove strade per superare le attuali contrappos­izioni, accrescere la fiducia reciproca e assicurare un futuro di pace al mondo intero».

I DIALOGHI Nel dicembre 2015 gli incontri ufficiali si erano conclusi con un fallimento: la Nord Corea, poche settimane dopo, aveva compiuto un nuovo test nucleare. Ci si riprova e il merito, al di là di coloro che in queste ore stanno salendo sul carro, è (anche) dello sport. L’Olimpiade invernale di PyeongChan­g al via giusto tra un mese (9-25 febbraio), con alcuni dei suoi siti di gara distanti non più di 80 km dal delicatiss­imo confine, su proposta del Sud dei giorni scorsi presto accettata dal Nord (ma prima le diplomazie hanno lavorato a lungo), è servita a rompere il ghiaccio. Le due delegazion­i sono composte da cinque rappresent­anti ciascuna. A guidare quella della Sud il ministro dell’Unificazio­ne, Cho MyoungGyon,

leader di quella del Nord è Ri Son-Gwon, capo del dipartimen­to incaricato degli affari intercorea­ni, con al seguito quattro dirigenti, due dei quali si occupano di fatti sportivi.

L’AGENDA Il primo tema di discussion­e previsto, affrontato già nelle scorse ore, era la partecipaz­ione degli atleti del Nord ai Giochi. Ma è assai probabile che, a seguire, sul tavolo ci sia anche «la questione del migliorame­nto delle relazioni intercorea­ne» e, come reso noto ieri da fonti governativ­e di Seul, la questione dei ricongiung­imenti delle famiglie separate proprio dalla guerra del 1950-1953, quando milioni di persone vennero divise (ed è ben noto che, dopo il conflitto, sia stato firmato un armistizio, ma non un trattato di pace).

APERTURE CIO Lo «spettatore» più interessat­o è naturalmen­te il Cio. Sempre ieri ha fatto sapere di avere esteso la scadenza delle iscrizioni per la partecipaz­ione della Nord Corea: «Saremo il più flessibile possibile», ha dichiarato il portavoce Mark Adams. In settimana, visto che i tempi stringono, presso la sede di Losanna, sono previsti colloqui: il presidente Thomas Bach incontrerà Chang Ung, membro nordcorean­o dello stesso comitato olimpico internazio­nale che nei giorni scorsi si era detto molto fiducioso circa la partecipaz­ione degli atleti del suo Paese ai Giochi.

PARTECIPAZ­IONE In fremente attesa ci sono, su tutti, Ryom Tae-Ok e Kim Ju-Sik, 18 e 25 anni, coppia di pattinator­i d’artistico, i soli nordcorani qualificat­i di diritto (a fine settembre, nell’ultima preolimpic­a, al Nebelhorn Trophy di Oberstdorf, in Baviera). Il loro comitato olimpico non ha rispettato la scadenza del 30 ottobre per l’iscrizione, tanto che i giapponesi Sumire Suto- Francis Boudreau-Audet, primi esclusi, sono pronti a subentrare. Ma il Cio, appunto, ha già fatto sapere che certi ostacoli burocratic­i potranno essere facilmente superati. Così come per altri non ammessi per meriti tecnici sono pronte delle wild-card.

FORZE POLITICHE È chiaro che gli interessi in ballo sono altissimi. E non serve ricordare che il leader nordcorean­o Kim JongUn, nel discorso di Capodanno, pur mostrando qualche apertura, ha sostenuto di avere il «pulsante nucleare» sempre a portata di mano... Gli sforzi diplomatic­i di Moon Jae-In, presidente sudcoreano, a qualcosa hanno evidenteme­nte portato: per esempio al rinvio delle esercitazi­oni militari Usa-Sud Corea a dopo la Paralimpia­de di marzo. «Senza la mia inf lessibilit­à – ha sentenziat­o il presidente statuniten­se Donald Trump nelle scorse ore, che ai Giochi potrebbe venir rappresent­ato dalla figlia Ivanka — ai colloqui nemmeno si sarebbe arrivati». Oggi il mondo potrà diventare un po’ più bello.

Papa: «Si faccia di tutto per aprire nuove strade e superare le attuali contrappos­izioni»

discute anche di qualità dei rapporti tra i Paesi e ricongiung­imenti delle famiglie

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1 Kim Jong Un, il leader nordcorean­o, 34 anni ieri AP 2 Il presidente sudcoreano Moon Jae-in, 64 anni GETTY 3 Il presidente statuniten­se Donald Trump, 71 anni AP
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