La Gazzetta dello Sport

Ecco Coutinho «Io nel Barça per imparare» Ma è già fermo

Col Barça fino al ‘23, 14 milioni a stagione, ma per 20 giorni è k.o. «Ho sognato di far gol al Camp Nou»

- Filippo Maria Ricci INVIATO A BARCELLONA @filippomri­cci

Poco meno di un anno fa, il 25 gennaio del 2017, Philippe Coutinho sorridendo metteva la firma sotto un nuovo contratto che lo remunerava come un re del calcio e lo legava al Liverpool fino al 2022. Ieri lo stesso brasiliano, sempre sorridendo, ha firmato un contratto col Barcellona fino al 2023. Nel calcio le cose cambiano molto rapidament­e. E le parole si svuotano. E le maglie si bruciano.

IL SOGNO OSSESSIVO Nella giornata di ieri, quella della presentazi­one come nuovo acquisto blaugrana, il più caro nella storia della Liga e il terzo in quella del calcio dopo i neoparigin­i Neymar e Mbappé, Coutinho ha ripetuto fino alla sfinimento la parola sogno. «Era il mio sogno venire qui, è un sogno essere qui, è un sogno giocare con Messi, ho sognato di segnare gol importanti in questo stadio, ho sognato di vincere col Barcellona». Non ha specificat­o se tutta questa montagna onirica l’abbia costruita negli ultimi sei mesi o se come l’amato Corcovado della sua Rio lo guardasse dall’alto già al momento della firma del rinnovo coi Reds. Dettagli, nel calcio moderno.

INFORTUNAT­O «Coutinho voleva andarsene a tutti i costi e se n’è andato», ha detto Jurgen Klopp qualche giorno fa. «L’ultimo incontro con lui è stato molto difficile – ha ammesso con un filo di voce il brasiliano ieri –. Ero preoccupat­o, lo ringrazio per la comprensio­ne e lo stesso faccio con i dirigenti del Liverpool, che hanno provato a tenermi a tutti i costi ma poi hanno capito che questo per me era un sogno». Rieccoci. Un sogno che non ammetteva deroghe: Coutinho ha spinto per arrivare subito, subitissim­o, in un club col quale in questa stagione non potrà giocare la Champions e visto che è infortunat­o (problema alla coscia destra) e ne avrà per 20 giorni gli resteranno al massimo due partite di Copa del Rey (se il Barcellona arriva in finale) e un pugno di gare di una Liga che i catalani hanno già quasi vinto. Sembrava più logico aspettare ad Anfield fino a giugno, però i sogni vanno realizzati subito.

RIMPIANTO INTER Coutinho si è rallegrato che parte della pioggia di milioni versati dal Barça al Liverpool, 120 fissi, altri 30 quasi sicuri e 10 legati a due vittorie in Champions — oltre ai 14 netti del suo stipendio in Catalogna — finirà a Rio nelle casse del suo Vasco: «Aiuto da lontano il club brasiliano del mio cuore». Nessuna menzione per l’Inter, che pure ha diritto a una fettina della torta per i diritti di formazione visto che su segnalazio­ne dello storico capo scout Pierluigi Casiraghi prese Coutinho quando ancora si chiamava Felipinho bruciando il Real Madrid. «All’Inter non gli hanno dato un’opportunit­à e il tempo ha dimostrato che se la meritava – ci ha detto ieri Kia Joorabchia­n, l’agente che ha portato il brasiliano in Catalogna -. Il Liverpool ha imparato a sviluppare giocatori, penso a Mascherano e Suarez oltre a Coutinho, facendoli crescere e rivendendo­li bene».

I MESSAGGI DI LUIS Al Barça Coutinho ritrova proprio Luis Suarez, con lui ad Anfield: «Un amico che in questi mesi difficili, d’incertezza e ansia, mi ha tempestato di messaggi facendomi venire ancora più voglia di venire qui». E poi ci sono Iniesta, «Un idolo per me», e Messi, «Grandissim­o. Ho la fortuna di poter giocare con lui nel club e con Neymar in nazionale». E a proposito di O Ney: «Mi ha fatto i compliment­i. Non sono qui per prendere il suo posto, siamo diversi, ognuno ha la sua posizione e la sua traiettori­a. In campo? Gioco dove mi dice l’allenatore, io voglio soltanto essere felice e far parte di questo gruppo è già motivo più che sufficient­e per esserlo». Fino alla prossima offerta, che magari innescherà nuovi sogni.

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Super Coutinho, asso da 14 milioni all’anno
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EPA Coutinho, 25, in blaugrana al Camp Nou per la presentazi­one

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