La Gazzetta dello Sport

ANTICIPI E POSTICIPI DALLA 3A ALLA 10A FIORENTINA-JUVE SI GIOCA VENERDÌ 9 FEBBRAIO

Il patron del Torino rilancia il suo bomber: «Non mi pento di non averlo ceduto»

- Fabrizio Turco TORINO

L’addio a Mihajlovic, la virata su Mazzarri, il mercato e la situazione-Belotti; e poi ancora la Var, i vertici del calcio e i diritti televisivi. E’ stato un Urbano Cairo a 360 gradi, quello che ieri mattina ha partecipat­o al programma di «Radio Anch’io Sport» su RadioUno. A partire dal mercato e da Okaka: «E’ un giocatore importante e andrebbe preso per farlo giocare da titolare – risponde Cairo –, ma avendo già Belotti come prima punta e Niang che sta dimostrand­o di poter fare bene anche in quel ruolo, non credo faccia al nostro caso». Già, perché il presente e il futuro granata ruota attorno alla cresta del Gallo: «Quest’anno Belotti ha avuto tanta sfortuna, ma credo che possa tornare quello della scorsa stagione. Ha una voglia matta di ricomincia­re a segnare e credo che Mazzarri sia l’uomo giusto per farlo tornare ad alti livelli. Il nostro tecnico ha sempre trasformat­o gli attaccanti in macchine da gol a partire da Rolando Bianchi ed Amoruso, fino a Cavani passando per Cassano e Pazzini. Se sono pentito di non averlo ceduto la scorsa estate? Assolutame­nte no, sono contento di averlo tenuto perché era una specie di patto fatto anche con i nostri tifosi».

CLAUSOLA Anzi, a proposito della clausola rescissori­a a cento milioni dell’attaccante, Cairo rilancia: «E’ il mercato che fa i prezzi. E se Coutinho viene venduto a 160 milioni, allora se Belotti torna a fare ciò che sappiamo forse mi sono tenuto basso». Un capitolo a parte lo merita Mihajlovic: «E’ un buon allenatore che in carriera ha fatto cose importanti, specialmen­te alla Sampdoria – aggiunge il patron granata –. Con noi ha vissuto un anno e mezzo, totalizzan­do più di 60 partite, ma dopo un ottimo inizio il Toro non è riuscito a decollare. La scorsa estate abbiamo fatto

SONO CONTENTO DI AVERLO TENUTO, ERA UN PATTO CON I NOSTRI TIFOSI... UN TECNICO CHE SA TRASFORMAR­E GLI ATTACCANTI IN MACCHINE DA GOL URBANO CAIRO SU BELOTTI E MAZZARRI

una campagna acquisti importante ma il risultato è stato meno punti e poca continuità. In ogni caso, io stimo Sinisa e sono sicuro che saprà dimostrare in futuro il suo valore».

IL NUOVO CORSO Davanti adesso c’è il nuovo Toro di Mazzarri: «L’Europa? Era il nostro obiettivo per il biennio, ma parlarne non ci ha portato fortuna. Mazzarri è molto ambizioso e in testa tutti abbiamo un traguardo, ma diciamolo meno e facciamo di tutto per fare punti». A proposito di Var, l’appoggio di Cairo è incondizio­nato: «Sono assolutame­nte favorevole: ci possono essere stati errori nell’applicazio­ne, compresi i nostri episodi contrari, ma resta uno strumento da utilizzare. Passando dal calesse all’automobile ci furono gli incidenti ma questo non significa che l’automobile non sia meglio del calesse». In tutto ciò c’è una Lega di Serie A che deve ancora scegliere i nuovi vertici e la prossima scadenza è fissata per domani. «Non mi pare siano stati fatti passi avanti. L’importante sarà arrivare al 29 gennaio con il nostro presidente e il nostro amministra­tore delegato, dobbiamo lavorarci in questi giorni. Tommasi? Mi sembra una persona molto seria e perbene. Non conosco il programma ma mi piacerà valutarlo». Ultimo ma non ultimo, il tema dei diritti tv: «Bisogna fare le cose meglio, perché nel 2012 eravamo il secondo calcio europeo e oggi siamo al 4° posto, con Premier, Liga e Bundesliga che hanno più risorse di noi. Quello era il calcio dei presidenti, oggi serve il calcio dei manager bravi».

 ?? LAPRESSE ?? Il nuovo allenatore del Torino Walter Mazzarri, 56 anni, con il presidente Urbano Cairo
LAPRESSE Il nuovo allenatore del Torino Walter Mazzarri, 56 anni, con il presidente Urbano Cairo
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy