La Gazzetta dello Sport

ZENGA PARA PER LA VAR «MIGLIORARL­A MA INDIETRO NON SI TORNA»

L’ex portiere valuta le proposte Gazzetta: «Immagini per tutti e tempo effettivo negli ultimi 10’»

- Francesco Ceniti

Walter Zenga, 57 anni, ex portiere dell’Inter, allenatore del Crotone

«Premessa: considero la Var un’ottima cosa, non si può più tornare indietro. Se vogliamo fare un bilancio direi che per l’80% va tutto bene. Sul restante 20% si può lavorare insieme, con serenità e in modo costruttiv­o. In questa ottica va inquadrata la mia uscita di qualche giorno fa (“non capisco la Var”, ndr) su un fatto preciso: l’allenatore è l’unico a non sapere nulla quando un arbitro sta visionando le immagini, secondo me è un paradosso. Da superare». Walter Zenga e la tecnologia. L’allenatore del Crotone si gode qualche giorno di vacanza nella «sua» Milano, ma il tema Var e le proposte della Gazzetta per migliorare il protocollo Ifab sono un argomento troppo ghiotto per declinare l’invito.

Nelle ultime settimane è stato un crescendo di polemiche per alcune scelte arbitrali. Con la Var sotto accusa...

«Fa parte di una cultura del sospetto tutta italiana che dobbiamo cancellare. Per carità, mi ci metto anche io tra quelli che sbagliano. Quando all’ultimo minuto Ceccherini va giù in area del Napoli e ci fischiano fallo contro, d’istinto penso: “A parte invertite di sicuro davano rigore”. Poi mi pento perché dobbiamo avere fiducia totale negli arbitri italiani, sono i migliori. E un po’ ho girato il mondo. Quindi, le polemiche sono inutili e dannosi. La Var sta muovendo i primi passi, ma si capisce che è utilissima e va difesa. Semmai, lavoriamo sulle criticità emerse finora».

Lei ha detto: fateci capire che cosa sta accadendo quando l’arbitro va al monitor. Una delle 5 proposte della Gazzetta è proprio trasparenz­a totale.

«Ma certo, perché mai in panchina devo restare al buio? E il concetto lo allarghere­i: darei agli arbitri la possibilit­à di parlare, spiegare il loro punto di vista, raccontare le emozioni. Non dico tutti, all’inizio basta uno. Altrimenti parla sempre e solo il designator­e Rizzoli. Poi, se fosse per me renderei obbligator­io l’incontro con capitani e allenatori. E la trasparenz­a passa pure da un maggiore dialogo in campo con i giocatori, come avviene in Inghilterr­a». Walter Zenga, 57 anni, tecnico del Crotone, discute con l’arbitro Luca Pairetto, 34 Il gol tolto con la Var a Kalinic in Milan-Udinese, offside di mezzo piede I minuti di recupero mostrati dal quarto uomo L’arbitro Damato rivede l’episodio del rigore su Verdi in Torino-Bologna

I « mani» in area sono un campo minato, tipo quello di Mertens contro il Crotone. Noi proponiamo di rivederli tutti.

«Potrebbe andare, ma c’è il rischio di troppe interruzio­ni. Certo, sono convinto che se l’arbitro avesse rivisto il movimento di Mertens avrebbe fischiato il penalty. Però capisco anche che in campo ci sono prospettiv­e diverse e c’è una percezione dell’episodio che in tv sparisce. Forse tocca fidarsi degli arbitri e della loro esperienza. E se poi c’è un errore, accettarlo».

A proposito, il protocollo Ifab ammette l’uso della Var solo in presenza di un «chiaro errore». La Gazzetta consiglia di abbassare il muro: ok alla review se c’è un «possibile errore».

«Anche qui non vorrei che si esagerasse nel senso opposto, interrompe­ndo le partite 100 volte: altrimenti avrebbe ragione Buffon, diventa pallanuoto. Può capitare che un arbitro non sia nella condizione giusta per valutare, ma il problema c’è quando dice di aver visto perché può esserci una valutazion­e sbagliata. E allora che si fa? Che ci sia un certa rigidità del protocollo in una fase sperimenta­le è comprensib­ile. Più difficile il passo successivo: migliorarl­o. Sono convinto che Rizzoli, Rosetti, Collina sappiano dove intervenir­e. Noi possiamo dare qualche suggerimen­to. Il fuorigioco, ad esempio, così com’è non va».

E’ nelle nostre proposte...

«Bene, perché misurare i millimetri, il mezzo piede in avanti non è una cosa normale neppure alla Var. Per non parlare degli assistenti: devono valutare mentre corrono e guardano giocatori in continuo movimento. E’ da trovare una formula più umana, anche tornando alla “luce” tra corpi come accadeva qualche anno fa».

Un altro nostro consiglio è legato al tempo effettivo: due frazioni da 30’ in modo da evitare questioni sui recuperi.

«Non male, ma testerei all’inizio una formula più soft in qualche torneo giovanile: tempo effettivo negli ultimi 10’ e recupero. E’ la parte della gara più delicata, quella dove spesso si tende a fare manfrina».

In conclusion­e, Var promossa?

«Ma certo, quando commentavo i match della Nazionale in tv mi è capitato più volte di dire su un episodio controvers­o “Ecco, ora interviene la tecnologia”. Poi mi ricordavo che non c’era. Questo significa che serve eccome. Dobbiamo solo abituarci e trovare il giusto equilibrio. La Serie A sta facendo da cavia, ma lo fa per il bene del calcio». ALLENATORE CROTONE

 ??  ?? 1 3 4 1 2
1 3 4 1 2
 ??  ?? 2 3
2 3
 ??  ?? 4
4
 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy