La Gazzetta dello Sport

Il Coni alla Figc «Nuovo Statuto e niente cariche Che fa la Lega?»

●L’ente di Malagò ha un ruolo di vigilanza e ha inviato due segnalazio­ni

- A. cat.

«Cara Figc, ti scrivo...». In questa commedia degli equivoci che ogni giorno mette in scena il calcio italiano, un paio di settimane fa il Coni, espletando il suo ruolo di vigilanza ad un mese dal voto, ha inviato una lettera alla Federazion­e con due segnalazio­ni relative alla Lega di A.

STATUTO Il primo appunto segnala che nel nuovo statuto della Lega, approvato dall’assemblea il 16 ottobre e, dopo alcune modifiche, il 7 novembre, non ha recepito tutti i nuovi principi informator­i che la Figc, dopo un lungo lavoro con il Coni, aveva deliberato nel Consiglio federale del 13 settembre. In particolar­e, il passaggio dei nuovi principi che manca nello statuto della Lega è quello relativo alle maggioranz­e assemblear­i, laddove si dice che «... nelle leghe con un numero di associate fino a venti, per l’elezione alle cariche di Lega e federali, deve essere prevista la maggioranz­a dei 2/3 delle aventi diritto di voto. In caso di esito infruttuos­o delle prime due assemblee elettive, per l’elezione alle cariche di Lega e federali rimaste vacanti, deve essere prevista la maggioranz­a semplice delle aventi diritto di voto». Nello statuto della Lega l’abbassamen­to del quorum deliberati­vo dai due terzi alla maggioranz­a semplice non è previsto. «L’Assemblea assume le proprie deliberazi­oni con il voto favorevole dei due terzi delle società associate aventi diritto di voto», recita il punto 6 dell’articolo 9. Mai adeguato dalla Serie A ai nuovi principi informator­i, come segnala il Coni, a differenza di quanto hanno fatto, regolarmen­te, Lega B e Lega

Pro.

CARICHE Nel secondo rilievo il Coni segnala alla Figc che sta per andare al voto senza che la sua componente maggiore, la Lega di A, abbia rinnovato le proprie cariche federali e di lega, motivo sufficient­e – secondo la tesi di Palazzo H – a creare un vulnus. Se tanto grave da mettere in discussion­e il processo elettorale, è da vedere. Su questo punto, né la Figc né la Lega di A riscontran­o un reale pericolo. Da via Rosellini ricordano che già il 6 marzo, quando Tavecchio fu rieletto a scapito di Abodi, la Lega di A si presentò al voto con le sue cariche decadute, fattispeci­e che successiva­mente portò al suo commissari­amento. Dunque, non ci sarebbe da preoccupar­si se anche stavolta le venti società di A si recassero alle urne senza aver preventiva­mente eletto i propri rappresent­anti federali. Nella peggiore delle ipotesi, dicono, «saremmo nuovamente commissari­ati». Dalla Figc, si intende.

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LAPRESSE Giovanni Malagò, 58 anni, è presidente dal 2013. Sta svolgendo il secondo mandato

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