Lotito presidente ed è subito caos «Faccio sul serio»
●All’assemblea Lnd il n°1 Lazio conferma di puntare alla Figc: «Ho 12 club di A». Sibilia candidato: «Io il nuovo»
Alla fine della giornata, dopo averlo visto muoversi con uguale disinvoltura tra un candidato e l’altro, chiudersi in una stanza con uno e, uscito, raccontare la stessa favola all’altro al telefono, insomma dopo averlo seguito da una sala all’altra dell’albergo alla periferia di Roma dove l’assemblea della Lnd ha candidato Cosimo Sibilia, ci resta un dubbio, forse lo stesso dei suoi interlocutori: ma fa sul serio? Claudio Lotito vuole davvero correre per la presidenza federale? O va solo in cerca del miglior offerente?
RISATE E PAURA «A Damia’, sei un bravo ragazzo ma non c’hai i voti...». Lui, invece, ce l’ha, giura. «Dodici società di A hanno firmato per me, dodici di B sono pronte a farlo. Non ho una, ma due maggioranze. Non ci credi? C’ho i fogli in macchina...». Ride Tommasi, ridono tutti. Ma Lotito fa sul serio. «Non è che mi sono candidato io – chiarisce –, mi hanno indicato. Io mi candido solo se ci sono le condizioni». E le condizioni per candidarsi, stando alla contabilità spicciola, parrebbero esserci. Insomma, forse fa sul serio, e infatti avrebbe affidato la scrittura del suo programma ad un ghost writer di fiducia. Impresentabile o avversario temibile? Per i suoi avversari, che domani potrebbero diventare alleati, Lotito è entrambe le cose. L’eventualità, che dovrà diventare realtà entro la mezzanotte di oggi, sconcerta e al tempo stesso spaventa. Tommasi reagisce così: «La candidatura di Lotito alla Figc? Non è impossibile, dice di avere le firme. Ci siamo fermati a parlare delle cose da fare – racconta il presidente dell’Aic –, non so se le metterà nel programma. Ma la risposta a ItaliaSvezia credo debba essere un’altra». Gabriele Gravina è più netto, anche se lascia intravedere uno spiraglio: «Lui è imprevedibile, gli riconosco qualità e caparbietà, ma chi mi conosce sa qual è la mia idea su di lui sotto un profilo politico. Può mettersi a disposizione, ma non certo del ruolo di presidente federale». Cosimo Sibilia è più «politico», ma consapevole di tutti i rischi che comporterebbe un bacio della morte con Lotito. «Io mi confronto con tutti gli elettori, e con lui parlerei anche se rappresentasse solo Lazio e Salernitana. È un dirigente capace, ma sia chiaro che io ho trattato con l’istituzione Lega di A, non col singolo Lotito».
TUTTO APERTO I due ieri si sono parlati. Lotito si è intrattenuto anche con Tommasi e, al telefono, con Gravina. Non ha trovato sponde da nessuno, almeno per il momento. Con
Sibilia il dialogo è cominciato qualche giorno fa, ma su altri presupposti: Lotito, in tandem con Tavecchio, si era fatto garante di una convergenza di buona parte della Lega di A sul leader dei Dilettanti, un’operazione che avrebbe riservato al presidente della Lazio e patron della Salernitana
un ruolo apicale nella nuova Figc. Ma quando ha verificato l’impossibilità di trovare 14 voti su 20, quorum minimo per farsi eleggere consigliere federale, Lotito ha cambiato le carte in tavola, scendendo in campo in prima persona. Dove lo porterà questa strategia? Ma forse sarebbe più corretto chiedersi: dove porterà i suoi rivali? Lotito non ha preferenze: per la sua convenienza farebbe accordi anche col peggior nemico. In questo caso, però, il campo è limitato: con Tommasi non si scherza nemmeno e con Gravina, almeno per il momento, non ci sono le condizioni. Anzi, il presidente della Lega Pro fa sapere che se la candidatura di Lotito conquistasse il sostegno della Dilettanti, il ticket Lega Pro-Calciatori diventerebbe «automatico».
L’UNICO Cosa dice Sibilia? «Abbiamo due settimane per riaprire un dialogo, con tutti». Ieri, dopo aver rigettato nuovamente l’ipotesi Albertini messa sul tavolo da Tommasi, il presidente della Lnd ha iniziato la sua corsa. «Per vincerla, non c’è dubbio. Io sono l’unico che può dire di rappresentare il nuovo. Anche se fino all’ultimo proverò a trovare un punto di incontro con gli altri. Ma abbiamo la maggioranza relativa e vogliamo rispetto». Tre candidati e un quarto che minaccia di essere la mina vagante. Per tutti quanti, vale il monito di un vecchio saggio, Antonio Matarrese: «Così state aprendo la porta al commissariamento del Coni».
LO SCENARIO Ora via alle alleanze Tommasi: «Non è lui la risposta a Italia-Svezia»
Il leader della Lega Dilettanti: «Corro per vincere, ma aperto al dialogo»