Sagan e il 4° Mondiale Obiettivo: perdere 1,5 kg
Dimenticate le dichiarazioni di circostanza, i vedremo, chissà, ma no… Dimenticate pure le stucchevoli dichiarazioni di pretattica (a dire il vero più del suo entourage) legate al percorso duro, troppo duro. Non dimenticate, invece, che Peter Sagan è probabilmente l’unico fuoriclasse di questo ciclismo. Questione di palmares, ma non solo.
E lo slovacco, che a settembre è entrato nella storia per avere centrato un’impresa mai riuscita a nessuno (tre Mondiali consecutivi) ha le idee chiare per la stagione. In primavera tutto su Sanremo e Roubaix, che finora ha solo sfiorato. Anche se un bis al Fiandre non gli farebbe di certo schifo. Ma il clou del 2018 sarà nella seconda parte. Sagan dopo il Tour correrà la Vuelta con un obiettivo chiaro in testa: arrivare al top della forma per il Mondiale. Percorso impossibile? Tracciato per scalatori? Forse. Anzi, sono proprio queste considerazioni che gli danno uno stimolo in più. Sagan e il suo gruppo di lavoro hanno già fatto i calcoli per tentare quella che per molti potrebbe sembrare una missione impossibile. Peter vuole presentarsi al via di Kufstein un chilo e mezzo più leggero rispetto a Bergen 2017, per avere un rapporto peso/potenza ideale per sopportare quel tipo di tracciato molto impegnativo. Da quello che hanno studiato lui e gli uomini del suo clan, il punto critico non sarebbe tanto il dislivello (4.670 metri), ma solo lo strappo finale, quello di Gramartboden, 2,8 km all’11,5 per cento medio e con una punta velenosa del 25. Secondo i calcoli fatti dal gruppo di lavoro dell’iridato, quella perdita di peso deriverebbe sia da una diminuzione della massa grassa, sia di quella magra, ovvero quella muscolare sovrabbondante per una prova come quella in Tirolo.