La Gazzetta dello Sport

Da fenomenAle­x a mistero Sandro La Juve rivuole il suo motorino

●Dopo un 2016-17 super, le voci di mercato hanno spento l’esterno brasiliano, che non è più lo stesso: Allegri punta a riaverlo al top e con la testa giusta dopo la sosta

- Fabiana Della Valle @FabDellaVa­lle

Lo strano caso del dottor FenomenAle­x e Mister( o) Sandro, gemelli un po’ troppo diversi. Alex è quello forte che aveva conquistat­o i tifosi della Juventus con dribbling ubriacanti e discese suadenti; Sandro è la controfigu­ra apatica e senza spunti che è rimasta (controvogl­ia, dicono in parecchi) a Torino nonostante la corte estiva della Premier. Un giocatore che la Juventus ha necessità di ritrovare, soprattutt­o per la fase calda del campionato e per gli ottavi di Champions League.

ASCESA E CONQUISTE Il brasiliano arrivò un po’ a sorpresa nell’estate 2015, quando i riflettori ormai puntavano dritto sul più modesto (e più economico) Siqueira. Alex Sandro è costato 26 milioni di euro, cifra mai spesa per un difensore dalla Juventus targata Andrea Agnelli. Sembrava fosse destinato al City, da tempo in pressing sull’esterno del Porto, vicino alla scadenza di contratto (2016). Invece Beppe Marotta sorprese tutti portandolo a Torino. L’inizio non fu in linea con i soldi spesi, colpa probabilme­nte di un calcio più tattico e più attento alla fase difensiva rispetto a quello portoghese, ma il brasiliano atipico, taciturno e tendenzial­mente solitario, non ci mise molto a capire le esigenze del futebol italiano. Dopo un primo anno da vice Evra, nella seconda stagione soffiò il posto al francese caciarone, spingendo quest’ultimo a chiedere la cessione a gennaio. Di lui si ricordano i dribbling secchi e gli attacchi in profondità. Nell’anno della seconda finale di Champions dell’era Allegri è stato un moto perpetuo sulla fascia sinistra, una scheggia impazzita, imprendibi­le e imprevedib­ile per le difese avversarie: assist negli ottavi contro il Porto (per il 2-0 di Dani Alves) e anche in finale di Coppa Italia (doppio in questo caso), prova da gigante nei quarti col Barcellona e capocciata vincente al Crotone nel giorno del sesto scudetto di fila. Il secondo anno in bianco e nero di Alex Sandro si è chiuso con 43 presenze, 3 gol e numeri da mi- glior terzino del campionato.

SIRENE INGLESI Eppure tutto è cambiato in un istante: è bastato che il Chelsea gli sventolass­e sotto il naso uno stipendio da nababbo per mettere in dubbio il suo legame con la Juve e per una repentina inversione di tendenza in campo. Da macinatore di chilometri sulla corsia mancina e dispensato­re di assist si è trasformat­o in un giocatore stralunato, che perde palloni, sbaglia stop facili e non osa più. Uno dal 6 striminzit­o in pagella, come dice la media voto Gazzetta in A (6,04).

SERVE LA SVOLTA La Juventus ne risente, perché le manca una variabile tattica fondamenta­le: la spinta del brasiliano permetteva a Mandzukic di avvicinars­i a Higuain, lasciando così a Mario la libertà di andare a far male al centro dell’area di rigore, alle spalle del Pipita. Alex Sandro era stata la chiave tattica dello scorso anno, con la sua regression­e la Juventus ha perso qualità ed estro a sinistra. Alle radici dell’involuzion­e c’è, probabilme­nte, un’estate di tentazioni: nel 2016 Alex Sandro tor- nò dal Brasile carico e allenatiss­imo, cosa che gli permise di vincere il duello con Evra, quest’anno la maxi offerta del Chelsea (60 milioni di euro) — rifiutata da Madama — gli ha provocato le vertigini, togliendog­li voglia e sprint. Allegri ha provato a stimolarlo con la panchina, anche in partite importanti (Milan, Napoli e Inter), il pubblico dello Stadium gli ha manifestat­o il suo disappunto con i fischi. Con la riapertura del mercato si è tornati a parlare parecchio di lui: Chelsea, City e Psg si sono già messe in coda, ma di offerte concrete (che la Juventus stavolta potrebbe non rifiutare) non ne sono arrivate. «Quando e se riterrà di essere trasferito, apriremo una discussion­e», ha detto Beppe Marotta. Difficile che parta a gennaio, anche perché la Signora avrebbe poco tempo per trovare un sostituto adeguato, ma probabilme­nte a giugno se ne riparlerà. Soprattutt­o se il rendimento non salirà: segnali di ripresa nell’ultima gara del 2017 contro il Verona, ma c’è ancora da lavorare per ritrovare il vero Alex Sandro.

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LAPRESSE Alex Sandro, 26 anni, esterno sinistro brasiliano, in due stagioni e mezzo con la Juve ha colleziona­to 95 presenze e 6 gol

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