La Gazzetta dello Sport

Poliedrico Mandzukic Uno e trino per la Juve in emergenza

●L’emergenza non preoccupa Allegri: il croato garantisce qualità, quantità e varietà di soluzioni

- G.B. Olivero

La rosa abbondante, per quantità e qualità, regala a Massimilia­no Allegri una preziosa varietà di soluzioni. A Vinovo i campioni sono tanti, ma probabilme­nte al momento di decidere la formazione il primo nome che l’allenatore scrive sulla lavagna è quello di Mario Mandzukic. Il genio di Dybala, la classe di Pjanic, il senso del gol di Higuain, le chiusure di Chiellini, le rincorse di Matuidi sono frecce importanti­ssime, ma dalla faretra di Allegri esce subito quella con il numero 17 e poi tutte le altre. Il croato garantisce forza fisica, ripiegamen­ti difensivi, acume tattico e inoltre porta con sé un bagaglio tecnico di livello assoluto, che inspiegabi­lmente è spesso sottovalut­ato: basta ripensare, ad esempio, al gol nella finale di Cardiff. Mandzukic e altri dieci, quindi: Allegri non può dirlo, anche per non far ingelosire le altre stelle, ma al croato non rinuncereb­be mai e proprio la sua presenza fu indispensa­bile per varare un anno fa il 4-2-3-1. Senza Mario non sarebbe stato possibile, senza gli altri sì. Mandzukic è l’equilibrat­ore, l’aggiustatu­tto.

MARIO SI FA IN 3 Domani contro il Sassuolo il problema nemmeno si pone: Mandzukic è ancor più indispensa­bile perché le contempora­nee assenze di Dybala e Cuadrado (certe) e di Douglas Costa e Bernardesc­hi (probabili) hanno sguarnito l’attacco bianconero. Sono rimasti Higuain e Mandzukic e, a meno di un miracolo dell’ottimo staff medico bianconero, saranno loro due a provare a pungere il Sassuolo. Oggi Allegri deciderà con quale modulo affrontare la squadra di Iachini: le principali ipotesi sono il 4-3-3 (con Alex Sandro avanzato nella posizione di ala sinistra) e il 3-5-2. Ma a prescinder­e da questo, Mandzukic dovrà farsi in tre per garantire a modo suo l’apporto che avrebbero fornito i compagni infortunat­i.

LE SOLUZIONI Mario può affiancare Higuain o aprire spazi per gli inseriment­i

Al croato Allegri non rinuncia mai soprattutt­o per la duttilità tattica

LE OPZIONI Mario non potrà ovviamente garantire la velocità degli esterni o i dribbling di Dybala, ma nell’arco della partita potrà cambiare spesso posizione e compiti confondend­o il Sassuolo. Nell’ipotesi che si sposti a destra con Alex Sandro avanzato a sinistra, ad esempio, Mandzukic partirà largo ma stringerà spesso in area. E’ già successo, ad esempio, in Champions quando segnò allo Sporting Lisbona tagliando da destra e sfruttando alla perfezione un cross da sinistra di Douglas Costa. Fu un gol determinan­te per la qualificaz­ione agli ottavi. Giocando più centrale, invece, il croato potrà alternarsi con Higuain nella posizione di centravant­i e in quella di rifinitore: così toglierebb­ero punti di riferiment­o ai centrali del Sassuolo e aprirebber­o spazi per gli inseriment­i di Khedira e Matuidi. Allo stesso modo, partendo dal centro e allargando­si a sinistra, Mandzukic libererebb­e una bella porzione di campo per il centrocamp­ista francese o per Alex Sandro. Senza la velocità degli esterni di ruolo e la fantasia di Dybala, la Juve potrebbe correre il rischio di proporre una manovra monotona e prevedibil­e. Le alternativ­e sono due: la prima tattica, e in tal senso proprio la lettura di Mandzukic delle situazioni di gioco e i suoi cambi di ruolo possono essere determinan­ti. La seconda alternativ­a riguarda l’atteggiame­nto: una pressione alta e continua, come nel primo tempo in Coppa Italia contro l’Atalanta, consentire­bbe il recupero rapido del pallone con la possibilit­à di sorprender­e il Sassuolo. In ogni caso, Mario sarà determinan­te. Dei 31 gol segnati con la maglia bianconera, Mandzukic non ne ha fatto nessuno al Sassuolo. Domani la Juve potrebbe averne bisogno.

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GETTY Mario Mandzukic, 31 anni, è alla Juve dal 201516. Prima ha giocato, tra gli altri club, nel Bayern e nell’Atletico Madrid

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