La Gazzetta dello Sport

Rivincita Lichtstein­er: dura farne a meno

●Escluso in estate dalla Champions, è stato reintegrat­o: «E voglio arrivare in fondo. Il Napoli? Mettiamogl­i pressione»

- Gb.o.

Asettembre, quando fu escluso dalla lista della Champions dopo aver rifiutato un trasferime­nto al Besiktas, Stephan Lichtstein­er non fece polemiche. Parlando con gli amici disse sempliceme­nte: «Non è facile dire addio a questa maglia. Io corro, mi alleno, do il massimo, poi vedremo a febbraio». Febbraio è arrivato e Lichtstein­er è rientrato nella lista Champions esattament­e come accadde un anno fa: escluso in estate, promosso in inverno, come se la Juve ci provasse a fare a meno di lui ma poi si accorgesse che non è così semplice. Perché Licht corre, si allena, dà il massimo. E gioca: già 19 presenze stagionali, 15 delle quali da titolare. All’andata contro il Chievo è stato anche capitano, una soddisfazi­one ampiamente meritata dopo il lungo percorso in bianconero iniziato l’11 settembre 2011. E adesso cerca di trasmetter­e ai più giovani quello che ha imparato nei sei anni torinesi. A ottobre, durante la partita persa in casa con la Lazio, a metà ripresa, quando la Juve sembrava imbambolat­a, Stephan si sbracciava e urlava per svegliare i compagni. Ora le cose vanno meglio, i bianconeri hanno ripreso la loro marcia e Lichtstein­er è pronto per il lungo sprint: «Non credo ci sia differenza tra il giocare prima del Napoli o dopo - ha detto ieri a Sky -: comunque quando veniamo programmat­i in anticipo dobbiamo vincere per mettere pressione ai nostri avversari». Tra una decina di giorni torna anche la Champions: «Non è bello stare fuori, non mi è piaciuto guardare giocare i miei compagni, mi è mancata quell’atmosfera. Adesso io torno in Champions per arrivare fino in fondo».

L’ESEMPIO DI ROGER Dopo sei scudetti e dopo aver festeggiat­o il compleanno numero 34, il terzino di Allegri potrebbe anche rallentare un po’ e invece no. Non gli viene nemmeno la tentazione di cominciare a pen- sare al Mondiale che, beato lui, giocherà in Russia con la Svizzera. Stephan è estremamen­te competitiv­o e non accetta l’idea della sconfitta. Guai a dirgli che non si può vincere sempre, ti guarderà stupito e ti risponderà sempliceme­nte: «Perché? Anno dopo anno la Juve sta dimostrand­o che è possibile». E’ questa convinzion­e che il 30 dicembre l’ha spinto a fare tutta la fascia contro il Verona, a crossare al centro, a riproporsi per il passaggio e a fare l’assist per Dybala prendendo anche un duro colpo da Caceres: fino alla fine, il motto della Juve, calza perfettame­nte su Lichtstein­er che pensa al presente e non al futuro che probabilme­nte sarà lontano dalla Juve e dall’Italia. «Fino a giugno sono concentrat­o sul campo, poi non so cosa accadrà» dice lo svizzero. Un po’ come ha fatto a Melbourne il suo idolo Roger Federer: Licht è un grande appassiona­to di tennis, ogni tanto prende anche in mano la racchetta. I 20 slam del re del tennis sono leggenda, ma anche vincere il settimo scudetto consecutiv­o con la Juve sarebbe una grande impresa.

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LAPRESSE Stephan Lichtstein­er, 34 anni, alla Juve dal 2011-12

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