La Gazzetta dello Sport

La doppia nomina dei calciatori Piccolo passo o svolta storica?

- V.p.

Hanno vinto i calciatori? Alessandro Costacurta, «l’uomo che avrà l’ultima parola sul c.t.» (Malagò dixit), e Bernardo Corradi, che ieri ha debuttato nella chat «commissari di Lega» con lo stesso presidente del Coni e l’altro sub commissari­o, Paolo Nicoletti, rappresent­ano il tanto auspicato (ma da qualcuno temuto) ingresso della categoria nella stanza dei bottoni? Le domande fanno il giro dei palazzi del pallone. Anche perché le dietrologi­e più maliziose mettono in relazione le schede bianche del lunedì dell’Hilton di Fiumicino con gli sviluppi delle ultime ore. In realtà lo scenario è più complesso.

IL RUOLO DI COSTACURTA Di certo, non solo sul piano simbolico, la novità è rilevante. Se è vero che nell’ultimo commissari­amento, era Guido Rossi, Demetrio Albertini aveva rivestito il ruolo di «sub», cioè di vice, le prime ore fra Coni e Federcalci­o del nuovo corso sottolinea­no le grandi aspettativ­e che circondano il ruolo di Costacurta, fino al punto di immaginare che l’ex azzurro studi addirittur­a da presidente in un domani neanche troppo lontano. Mentre la stessa scelta di Bernardo Corradi, pur accolta con stupore da alcuni presidenti dei club, è stata elogiata da chi lo conosce meglio fra i dirigenti calcistici: «Ha cultura e valori, fa l’imprendito­re, anche se gli manca un’esperienza specifica ma per quello c’è Nicoletti».

IL SILENZIO DELL’AIC Tuttavia si tratta di due figure che non hanno attività sindacale alle spalle. Damiano Tommasi non parla, probabilme­nte lo farà domani alla «Domenica Sportiva», ma la sensazione è che l’Assocalcia­tori si sia astenuta da qualsiasi suggerimen­to. Anche su questo fronte Malagò e il Coni avrebbero agito in totale autonomia, guardando al mondo dei calciatori in generale, con due ex comunque prestigios­i, senza un’interlocuz­ione con il sindacato. Ciò non toglie che fra i primi atti della sua prima giornata federale da Fabbricini ci sia stata proprio una telefonata al leader dell’Aic. Che però per tutta l’era post tonfo con la Svezia ha inseguito un obiettivo diverso dall’epilogo di queste ore: rompere il tabù che circonda la possibilit­à che un calciatore diventi il numero uno e non il numero due. L’obiettivo è apparentem­ente fallito. Ora si tratta di vedere se l’avvento della C2 Costacurta-Corradi potrà riaprire la partita, magari per vincerla fra qualche mese o anno.

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