La Gazzetta dello Sport

CORSA CHAMPIONS TUTTA A OSTACOLI

La lotta per i primi quattro posti in A

- IL COMMENTO di ANDREA SCHIANCHI

Due mesi senza vittorie, per una squadra come l’Inter, sono un tempo infinito che si riempie, inevitabil­mente, di tensioni, dubbi, polemiche, incomprens­ioni. Tutto ciò, insomma, che non aiuta a tornare in salute. Luciano Spalletti, con onestà, ammette che si aspettava un periodo difficile, ma non immaginava fosse tanto lungo. La sfida di San Siro contro il Crotone è l’occasione per invertire il senso di marcia e ripartire in direzione Champions. Ai problemi tecnici si aggiungono il malumore dei tifosi, che si sono sentiti traditi per il mercato a basso costo, e l’assenza di Icardi per infortunio. Le difficoltà maggiori per i nerazzurri verranno dall’aspetto ambientale: l’Inter è come una pianta giovane che, in fase di crescita, ha bisogno di entusiasmo e d’incoraggia­mento. Ecco perché il popolo di San Siro giocherà un ruolo decisivo. Come l’Inter pure la Roma, da un po’ di tempo, è entrata in un tunnel e sembra non trovi la via di fuga. Il d.s. Monchi, forse per proteggere la squadra, si è preso tutte le responsabi­lità del periodacci­o. Le trattative di mercato sono veleno dentro lo spogliatoi­o: chi vuole andarsene e chi vuole restare, chi chiede un adeguament­o d’ingaggio e chi fa già progetti per la prossima stagione. Di Francesco, al Bentegodi contro il Verona, deve prima di tutto ritrovare la sua squadra: il resto verrà. In ottica Champions, la Lazio aspetta gli eventi e lunedì sera, contro il Genoa, si regolerà di conseguenz­a: delle tre pretendent­i sembra quella più in salute.

E mentre il terzetto sgomita, la coppia Napoli-Juve prosegue nel duello-scudetto. In casa contro il Sassuolo i bianconeri devono fare i conti con gli infortunat­i e, più che Allegri, stavolta la formazione la farà il medico. Il Napoli, espone le sue meraviglie a Benevento. Il Milan dovrà andare con i piedi di piombo a Udine: trasferta pericolosa. I rossoneri sembrano aver imboccato la strada giusta grazie alle lezioni di Gattuso, tanto pittoresco quanto concreto: non pretende la luna, soltanto impegno; non sbandiera la parola «spettacolo», gli basta vedere le maglie sudate dei suoi ragazzi. Sa di non avere a disposizio­ne una corazzata, com’era il Milan nel quale giocava lui, ma sa anche di poter risalire in classifica e centrare la qualificaz­ione in Europa. Lo aspetta un vecchio compagno di squadra, Massimo Oddo, con il quale ha condiviso il massimo della gloria: dalla Champions al Mondiale. In Friuli, però, non ci sarà tempo per la nostalgia: correre, correre e soltanto correre. Questo vuole Ringhio, e questo il Milan promette di fare.

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