La Gazzetta dello Sport

IL VIAGGIO NEL 1867 E VICINO A TORINO UN PAESE LO CHIAMA «E’ UNO DEI NOSTRI»

IL TECNICO ARGENTINO DEL TOTTENHAM SFIDERÀ LA JUVE ALL’ALLIANZ STADIUM. IL SUO TRISAVOLO PARTÌ DA VIRLE. IL SINDACO: «GLI DAREMO LA CITTADINAN­ZA ONORARIA»

- di FILIPPO CONTICELLO

Altro che Pochettino, sono tanti. Una marea. E li trovi ovunque: coperti sotto alle Alpi del Piemonte, distesi al caldo delle Pampas argentine. Sono magistrati, geometri, profession­isti, agricoltor­i, politici e pure allenatori: i Pochettino sono una dynasty lunga due secoli e due continenti. Mentre uno soltanto è l’evento, come un segno del destino: 13 febbraio, alle 20.45 all’Allianz di Torino si giocano gli ottavi di Champions. Contro la Juventus, il Tottenham di uno dei mille piemontesi d’Argentina: Mauricio Pochettino, tecnico degli Spurs corteggiat­o dalle big d’Europa, è fiero di quel filo sottile che lo collega alla provincia di Torino. Alla piccola Virle, non lontano dalla Francia, da dove partì il suo trisavolo quando era ancora bambino. Le ricerche nel territorio si sprecano in tutti i comuni e sono piuttosto scivolose: troppe le ramificazi­oni familiari, facile sbagliare il paese di origine e intestare una parentela sbagliata. Il ramo corretto, però, porta a questo borgo di 1.200 persone appena, circa la metà di Murphy, il paesino nella provincia di Santa Fé in cui Mauricio ha ancora tutti gli affetti. Tra una decina di giorni metterà piede da rivale nella terra degli avi, lui che dal sorteggio non pensa soltanto al possibile recupero di Dybala: «Ho sempre sperato di poter giocare della città da cui viene la mia famiglia e con la maglia della Juventus: è bello ora ritrovarla di fronte da avversaria», ha detto quel giorno. Non sapeva ancora che ci sarà tanta gente in festa ad aspettarlo: molti con il suo cognome, uno con una fascia tricolore e un documento ufficiale.

PAESE IN FERMENTO Oggi come allora Virle è una piccola gemma nascosta nel cuore del Piemonte. Una manciata di abitanti, ma due castelli da visitare oltre all’antica cinta muraria. In quel 1864 l’Italia era solo un neonato da svezzare, come il piccolo Michele, figlio del giardinier­e Matteo Pochettino e di Virginia Fraire, di profession­e ortolana. L’avo del tecnico del Tottenham era «un fanciullo di sesso mascolino, nato il 16 del mese di maggio»: si legge a fatica nel certificat­o di battesimo custodito nella parrocchia del paese. La chiesa è dedicata a San Siro: il dio del calcio aveva messo lo zampino già un secolo e mezzo fa. Il documento è stato trovato solo ieri dal commissari­o di polizia regionale Candido Martino, che, prima di dedicarsi alle ricerche, aveva già comprato due biglietti: «Appartengo ai Pochettino per parte di madre, ho un motivo in più per vedere la Champions con mia figlia Vera che gioca nelle giovanili Juve». In paese non è l’unico a essere incuriosit­o e non soltanto perché la maggioranz­a preferisce il bianconero al granata: i tanti Pochettino, con sfumature diverse, sono tutti eredi alla lontana del capostipit­e Matteo, il giardinier­e che si imbarcò per l’Argentina tre anni dopo la nascita di Michele. Ce n’è uno di nome Pietro, un geometra che studia la genealogia: «La nostra è stata una terra di grande emigrazion­e e tutti noi del paese, con quel cognome, abbiamo una origine comune». E ce n’è uno, soprattutt­o, dentro alle istituzion­i: «E’ un onore per noi e per tutta la comunità: Mauricio è invitato ufficialme­nte a mangiare bagnacauda e polenta, ma mi perdonerà se tra dieci giorni tifo la mia vecchia Signoa...», ammette Daniele Pochettino, vice -sindaco devoto a Platini.

DNA PIEMONTE Il resto dei puntini sono stati messi insieme dall’altro lato dell’Oceano: da quelle parti, ecco un altro Pochettino con la passione per la storia. Si chiama Norberto, nipote di quel Michele battezzato in San Siro: «Qui col tempo mio nonno fu chiamato sempliceme­nte Miguel, coltivò la terra e fece l’allevatore per tutta la vita: da lui parte il filo diretto che arriva al nostro grande Mauricio». Norberto ha ricostruit­o l’albero genealogic­o nel dettaglio e pure il lungo peregrinar­e dei Pochettino di Virle: «Arrivarono nel porto di Rosario per stabilirsi inizialmen­te a Cañada de Gómez, poi a Armstrong e in un posto chiamato Colon de los Leones perché gli immigrati italiani chiamavano “leoni” anche i puma delle Pampas...».. Oggi il paese si chiama Murphy e ha una venerazion­e collettiva per quel difensore portato al comando, «lo sceriffo» che piaceva tanto a Bielsa: «Ho sempre detto a mio cugino Hector, il papà di Mauricio, che suo figlio è un vero piemontese – continua Norberto –. In fondo,

è diventato un grande allenatore anche per questo: parla poco, lavora e non si arrende». Nella descrizion­e, in fondo, si rivede tutta la piccola Virle: «Siamo fatti così: ci piace la sostanza...», aggiunge il cugino vice-sindaco. Sa pure lui che sfidare la Juve alla pari è già un risultato sostanzios­o.

LA CERIMONIA Le origini italiane sono diventate racconti, aneddoti e leggende popolari nella casa di Murphy: la voglia di passare da Torino è nata a Mauricio lì, nelle grandi tavolate di famiglia. «Siamo fieri di questo legame, possiamo dire di aver educato i nostri figli alla italiana – racconta papà Hector —. Ora siamo molto felici che si sia trovato il certificat­o di nascita di quel Miguel di cui abbiamo sempre parlato». Ma la gioia sua e della moglie Amalia al telefono arriva quasi alle lacrime nel sapere cosa stanno progettand­o al comune di Virle: mercoledì in consiglio comunale verrà presentata la richiesta di cittadinan­za onoraria per l’allenatore del Tottenham. Giusto il tempo di concedergl­iela prima della sua trasferta torinese: «Vorremmo incontrarl­o e consegnarg­liela ufficialme­nte, magari alla vigilia della partita: in fondo, è un nostro illustre concittadi­no», racconta il 26enne Mattia Robasto, giovane sindaco del paese, almeno lui senza tracce di Pochettino in famiglia. «Io e mio marito saremo lì con lui con il cuore perché non possiamo dimenticar­ci da dove tutto è partito», risponde commossa dall’Argentina mamma Amalia. Lei è convinta che, senza perdere di vista Higuain e Buffon, la mini-cerimonia potrebbe farà felice soprattutt­o suo figlio Mauricio. «Lo sceriffo di Murphy» che, un pochettino alla volta, si è fatto amare da tutti.

LA CURIOSITÀ

A Virle il certificat­o di nascita dell’avo partito nel 1867. Oggi il vice-sindaco si chiama... Pochettino: «Ma tifo Juve!»

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In alto il tecnico del Tottenham Mauricio Pochettino, 45 anni. E sotto: ● 1 La famiglia Pochettino, nella Colonia de Los Leones, in una foto nel 1910 ● 2 Il trisavolo di Mauricio, Michele, con la moglie e il figlio ● 3 Il certificat­o di nascita di...
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