La Gazzetta dello Sport

«Povero» ma felice Il lavoro di Gattuso migliora il Milan

● Rino è il tecnico meno pagato in A ma il suo stile piace al critico Berlusconi: «Rinati passione e gioco»

- Luca Bianchin Alessandra Gozzini MILANO

Il contratto di Gattuso è un caso quasi unico nel mondo del calcio: Rino ha mantenuto in prima squadra l’accordo che aveva da allenatore dei ragazzi. Stessa durata e medesimo trattament­o economico: dettagli che fanno di lui il tecnico meno pagato della Serie A con 120mila euro di stipendio a stagione. Ultimo per ingaggio, Rino il quarto allenatore come rendimento dalla giornata del suo insediamen­to: in dieci giornate ha messo insieme 18 punti, quanti l’Atalanta. Solo Juventus (28), Napoli (25) e Udinese (21) hanno fatto meglio. Che l’accordo possa essergli rinnovato viene ormai ipotizzato da settimane, ma per il finale di questa storia saranno decisivi i risultati futuri. Nel contratto attuale – fortuna per il Milan – non sono previste paghe extra per gli straordina­ri. L’allenatore ieri è entrato a Milanello tra le nove e le nove e mezzo (l’allenament­o era a metà mattinata) ed è uscito solo nel tardo pomeriggio. L’orario è più o meno quello abituale, può essere di poco posticipat­o in caso di seduta pomeridian­a. Durante le ore al centro sportivo nessuno ha mai incontrato Gattuso in sala relax, magari per due colpi al biliardo, passione che aveva da giocatore. Per il resto raccontano che a Milanello Rino sia l’uomo di sempre: identico carattere e disponibil­ità da mediano, da tecnico della Primavera e da allenatore della prima squadra. Sulla dieta, aspetto che nella prima fase dell’eraMontell­a era diventato prioritari­o, Rino ha cambiato stile: meno consigli alimentari e combinazio­ni poco rigide. Il tutto ovviamente sempre sotto il controllo del nutrizioni­sta del club.

IL SUO STILE Intanto, fuori dai cancelli del centro sportivo, i tifosi del Milan si stanno facendo un’idea più precisa del tipo di allenatore che hanno incontrato. Quando si chiede a un giocatore quale sia la caratteris­tica principale di Gattuso, quasi tutti rispondono allo stesso modo: fa lavorare tanto. Prima, quindi, la fatica. Seconda, l’attenzione difensiva: il Milan non subisce più di un gol a partita dal 23 dicembre. Qualche volta ha avuto fortuna, più recentemen­te è parso solido. Al terzo posto, le scelte decise: le teoriche riserve giocano poco e calciatori come Montolivo, Musacchio e Zapata non possono essere contenti. Non giocano quasi mai. L’atmosfera del Milan però è più serena che in passato: i giocatori fanno gruppo in campo, in spogliatoi­o (un fatto non così scontato...) e anche fuori. Soprattutt­o, sono felici i dirigenti: vedono una squadra che vince e immaginano Rino come allenatore del futuro.

IL (VECCHIO) PRES La novità di ieri è che i compliment­i sono arrivati anche da Silvio Berlusconi, tifoso, critico e spettatore attento. Berlusconi, al di là dei tormenti per il modulo che vorrebbe con due punte, si è raccontato soddisfatt­o a Radio Lombardia: «Conosco la generosità e l’impegno di Rino, ora vedo anche la competenza. Sono convinto che farà bene, anzi lo sta già facendo: il Milan sta ritrovando passione, personalit­à, gioco e ultimament­e anche risultati dopo una prima parte di stagione davvero deludente. Però abbiamo due top player come Suso e Bonaventur­a, che vengono esiliati alle fasce con una sola punta». Ecco, Gattuso per i prossimi mesi ha missioni di diversa difficoltà. Qualificar­si all’Europa: obiettivo. Vincere l’Europa League: impresa. Convincere Berlusconi che una punta può essere meglio di due: miracolo.

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ANSA Il gruppo rossonero festeggia insieme a Rino Gattuso la vittoria di sabato sul campo della Spal

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