«Povero» ma felice Il lavoro di Gattuso migliora il Milan
● Rino è il tecnico meno pagato in A ma il suo stile piace al critico Berlusconi: «Rinati passione e gioco»
Il contratto di Gattuso è un caso quasi unico nel mondo del calcio: Rino ha mantenuto in prima squadra l’accordo che aveva da allenatore dei ragazzi. Stessa durata e medesimo trattamento economico: dettagli che fanno di lui il tecnico meno pagato della Serie A con 120mila euro di stipendio a stagione. Ultimo per ingaggio, Rino il quarto allenatore come rendimento dalla giornata del suo insediamento: in dieci giornate ha messo insieme 18 punti, quanti l’Atalanta. Solo Juventus (28), Napoli (25) e Udinese (21) hanno fatto meglio. Che l’accordo possa essergli rinnovato viene ormai ipotizzato da settimane, ma per il finale di questa storia saranno decisivi i risultati futuri. Nel contratto attuale – fortuna per il Milan – non sono previste paghe extra per gli straordinari. L’allenatore ieri è entrato a Milanello tra le nove e le nove e mezzo (l’allenamento era a metà mattinata) ed è uscito solo nel tardo pomeriggio. L’orario è più o meno quello abituale, può essere di poco posticipato in caso di seduta pomeridiana. Durante le ore al centro sportivo nessuno ha mai incontrato Gattuso in sala relax, magari per due colpi al biliardo, passione che aveva da giocatore. Per il resto raccontano che a Milanello Rino sia l’uomo di sempre: identico carattere e disponibilità da mediano, da tecnico della Primavera e da allenatore della prima squadra. Sulla dieta, aspetto che nella prima fase dell’eraMontella era diventato prioritario, Rino ha cambiato stile: meno consigli alimentari e combinazioni poco rigide. Il tutto ovviamente sempre sotto il controllo del nutrizionista del club.
IL SUO STILE Intanto, fuori dai cancelli del centro sportivo, i tifosi del Milan si stanno facendo un’idea più precisa del tipo di allenatore che hanno incontrato. Quando si chiede a un giocatore quale sia la caratteristica principale di Gattuso, quasi tutti rispondono allo stesso modo: fa lavorare tanto. Prima, quindi, la fatica. Seconda, l’attenzione difensiva: il Milan non subisce più di un gol a partita dal 23 dicembre. Qualche volta ha avuto fortuna, più recentemente è parso solido. Al terzo posto, le scelte decise: le teoriche riserve giocano poco e calciatori come Montolivo, Musacchio e Zapata non possono essere contenti. Non giocano quasi mai. L’atmosfera del Milan però è più serena che in passato: i giocatori fanno gruppo in campo, in spogliatoio (un fatto non così scontato...) e anche fuori. Soprattutto, sono felici i dirigenti: vedono una squadra che vince e immaginano Rino come allenatore del futuro.
IL (VECCHIO) PRES La novità di ieri è che i complimenti sono arrivati anche da Silvio Berlusconi, tifoso, critico e spettatore attento. Berlusconi, al di là dei tormenti per il modulo che vorrebbe con due punte, si è raccontato soddisfatto a Radio Lombardia: «Conosco la generosità e l’impegno di Rino, ora vedo anche la competenza. Sono convinto che farà bene, anzi lo sta già facendo: il Milan sta ritrovando passione, personalità, gioco e ultimamente anche risultati dopo una prima parte di stagione davvero deludente. Però abbiamo due top player come Suso e Bonaventura, che vengono esiliati alle fasce con una sola punta». Ecco, Gattuso per i prossimi mesi ha missioni di diversa difficoltà. Qualificarsi all’Europa: obiettivo. Vincere l’Europa League: impresa. Convincere Berlusconi che una punta può essere meglio di due: miracolo.