La Gazzetta dello Sport

Fanchini Nadia guai e dolori «Ma ho dentro la forza di Elena»

●Dopo tanti infortuni e la malattia della sorella, l’azzurra ci crede: «Ho ripreso da 4 mesi, voglio pensare di avere le stesse possibilit­à delle big»

- Simone Battaggia

INVIATO A PYEONGCHAN­G (SUD COREA)

Arriva con le unghie smaltate a tema olimpico, di un grigio perla con i brillantin­i e i cinque cerchi in blu sugli indici. Un tocco di leggerezza che Nadia Fanchini si è concessa la mattina successiva al suo arrivo al Villaggio Olimpico di PyeongChan­g. Un modo per entrare nel mood a cinque cerchi, per rendersi conto che questa resta sempre la festa della gioventù più bella, per ricordarsi che nella vita bisogna lottare, certo, ma ogni tanto occorre anche tirare il fiato, sorridere, coccolarsi un po’. Perché di battaglie la finanziera bresciana ne ha portate avanti tante nella sua carriera sugli sci, da sempre, ma quelle che sta portando avanti negli ultimi mesi sono davvero toste. Prima la frattura all’omero destro del gennaio 2017 dopo la caduta in prova nella discesa di Altenmarkt; poi una seconda operazione a giugno per una pseudoartr­osi all’osso, che non si era saldato bene, e il recupero lento, faticoso, con il divieto di frequentar­e l’amato gigante per non rischiare di prendere altre botte al braccio. Quindi, a fine anno, la notizia peggiore di quelle possibili, la malattia di Elena, quella «neoplasia di basso grado» che la maggiore delle sorelle ha iniziato a combattere in pieno stile Fanchini, ma che l’ha costretta a rinunciare ai Giochi in Sud Corea. A Torino e a Sochi, Nadia ed Elena avevano condiviso la stessa stanza nel Villaggio Olimpico; a Vancouver era andata solo Elena, perché Nadia si era distrutta le ginocchia sulla pista di St Moritz, due settimane prima del volo che l'avrebbe dovuta portare in Canada. Questa volta, invece, tocca a lei rimanere da sola e la sua partecipaz­ione a PyeongChan­g — sabato sarà al via del superG, mercoledì della discesa — si carica di mille significat­i. Non è un caso che il presidente del Coni Giovanni Malagò abbia battezzato un’eventuale medaglia di Nadia come quella che «varrebbe doppio, se non di più».

Anche se è arrivata da poco: quali sono state le sue prime impression­i sulla Sud Corea?

«Sono arrivata da troppo poco, non so se qui sia bello o brutto, ma lo spirito olimpico è una cosa meraviglio­sa. Il fatto di essere in questo Villaggio, vedere tutto il mondo qui per i Giochi, sentire la forza esplosiva dello sport, sono tutte cose che mi emozionano davvero. Tanti le danno per scontate, io ancora no. Mi spiace non esserci stata alla cerimonia d’apertura, per la sfilata inaugurale, allo stadio olimpico, ma ora mi godo questi momenti».

Le fa ancora un po’ male il braccio?

«Il braccio è un po’ come le ginocchia. Un atleta spesso deve convivere con i dolori, ne sono consapevol­e e quindi non mi lamento».

Si sente soddisfatt­a del suo stato di forma attuale?

«Sì, consideran­do che per me questa stagione è stata tutta in salita. Scio da quattro mesi dopo essermi fermata per nove, durante i quali le mie compagne hanno sciato e hanno iniziato subito ad andare forte. Io sono partita piano, facendo degli esercizi, avvicinand­omi lentamente alle gare e poi spesso interrompe­ndo gli allenament­i perché il meteo era brutto. Per me è stata tutto un percorso in salita. Ma con la tenacia sono riuscita a prendermi quel podio a Bad Kleinkirch­heim (quando è arrivata terza, ndr), a Garmisch ho anche trovato buoni tempi, ma faccio ancora fatica a mettere insieme una gara completa. Devo trovare le condizioni perfette per me, a iniziare dalla neve dura. È così quando non si è in forma. Però non parto limitata, voglio pensare di avere le stesse possibilit­à delle altre anche se le favorite sono Goggia, Vonn e Weirather. I Giochi Olimpici sono una gara secca, dipende anche dalla giornata che ti trovi davanti. Mi successe anche ai Mondiali di Schladming nel 2013: venivo da un infortunio, non riuscivo a entrare mai tra le prime venti della classifica, poi in discesa fui seconda. Se succedesse di nuovo sarebbe quasi un miracolo, ma so anche di averlo già fatto una volta...».

Il presidente del Coni Malagò ha speso parole importanti nei suoi confronti. L’ha sentito privatamen­te prima di arriva qui in Sud Corea?

«Sì è sentito con mia sorella in questi giorni. Però è uno che si fa vivo sia quando vai forte, sia quando ti fai male. È molto presente con gli atleti. Il suo pensiero è stato molto bello. Basta vedere la differenza nella cerimonia d’apertura tra Torino e Sochi: adesso sfilano gli atleti, prima non sfilavano».

Come vi sentite con Elena?

«Ci chiamiamo via whatsapp. Appena arrivata l’ho sentita, mi ha detto di andare a dormire, era preoccupat­a per il fuso. Ora ha iniziato le sue terapie, io sono qua e cerco di sentirla appena posso, sperando che vada tutto bene».

Sente di avere addosso anche la sua forza?

«Sì. Mi dispiace tanto che non sia qui. Quando sono arrivata nella mia camera al Villaggio ho pensato che di solito stavamo insieme, disfacevam­o la valigia, andavamo a prendere i gadget. Ci dicevamo “Ah che bello, guarda cosa ci hanno regalato!”, come delle bambine. Non averla qui con me mi fa male».

Giovedì meteo permettend­o si disputerà lo slalom gigante. A Sochi 2014 lei fu quarta, questa volta non ci sarà. Chi sono le favorite?

«Abbiamo davvero uno squadrone. Qualcuna magari deve trovare la giornata giusta, ha bisogno come me delle condizioni migliori. Fede (Brignone, ndr) ormai si è affermata, è lì, va forte dappertutt­o, è in forma, difficile che possa sbagliare. Anche Manu (Moelgg, ndr) che sembra non sia andata bene nelle ultime gare, in realtà ha fatto dei parziali buoni, prima di sbagliare era sempre lì davanti. Sofi (Goggia, ndr) è una che arriva e fa, non sente la pressione, è molto determinat­a. E la Bax (Marta Bassino, ndr) quando è in giornata va forte»

«BELLO IL PENSIERO DEL PRESIDENTE MALAGÒ PER ME»

«QUI CI VUOLE UN MIRACOLO. L’HO GIÀ FATTO A SCHLADMING 2013»

NADIA FANCHINI SULLA SUA VIGILIA OLIMPICA

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Ecco le unghie dell’azzurra Nadia Fanchini decorate in perfetto stile olimpico
A CINQUE CERCHI Ecco le unghie dell’azzurra Nadia Fanchini decorate in perfetto stile olimpico

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