Bonucci: «Siamo squadra Come Rino nessuno mai Suoi i meriti della svolta»
●Leo: «La carica che dà è diversa da qualsiasi altro tecnico che abbia avuto. Ora possiamo puntare a grandi obiettivi»
Il quattordici luglio, un mese e una settimana prima dell’inizio del campionato, Montella ha vinto la sua prima partita: di fronte a un’ampia schiera di tifosi rossoneri in festa, esattamente come succede dentro uno stadio, Bonucci salutava la folla e si presentava come nuovo acquisto. Tra Leonardo e Montella, allenatore di inizio stagione, c’era più di un punto in comune: condividevano
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● le presenze rossonere di Bonucci a questo punto della stagione: 23 in campionato con 1 gol vittoria al Crotone, 8 in Europa League e 3 in C.Italia impegni e obiettivi e fu Vincenzo a cogliere l’invito del club di promuovere capitano uno dei tanti nuovi acquisti. Montella scelse Bonucci e scontentò Montolivo. L’ex allenatore e l’ex juventino hanno in comune anche l’agente, particolare che mesi fa, durante la trattativa, fu considerato con sospetto. Una settimana dopo l’annuncio Vincenzo non lo nascose: «Ero convinto che Bonucci fosse raggiungibile, mi fidavo di chi me lo diceva, mentre i miei dirigenti avevano una percezione diversa». Ancora Montella alla Gazzetta il 22 luglio: «Mandavo a Mirabelli almeno dieci messaggi al giorno, con sole tre parole. Buongiorno o buonasera direttore: Bonucci. Leo è un professionista altamente competitivo, con la mentalità è riuscito a ottimizzare al massimo il suo motore. Sarà da esempio per i giovani». Difficilmente l’ex tecnico, oggi alla vigilia della sfida Champions contro Mourinho, rinnoverebbe i complimenti. A Siviglia non è argomento del giorno, la sfida con lo United sì, e Vincenzo che pure ha letto quello che Bonucci ha raccontato ieri a Radio 105 e due giorni fa dopo la partita non intende replicare. «Prima eravamo fisicamente carenti» e con «prima» Bonucci intende la gestione precedente l’attuale. «Prima» il Milan non girava e Leo ha atteso qualche settimana per farlo presente: nel frattempo ha spinto il club a dotare il centro sportivo di macchinari che esercitassero la forza e – fra le varie indiscrezioni circolate – c’era di nuovo (anche) Leonardo dietro la scelta di allontanare Marra, ormai ex preparatore atletico.
LE PAROLE «Gattuso è il primo ad allenarsi a Milanello, è impressionante»
«A Cardiff non ci siamo aiutati, lo stesso è successo qui all’inizio»
IMPRESSIONANTE Bonucci ha semmai il merito di ampliare l’analisi e di non limitare all’aspetto fisico il recente salto di qualità della squadra: «E’ tutto merito di Gattuso, con lui abbiamo svoltato e cambiato faccia, nel carattere e nel gioco. Con lui siamo diventati squadra a differenza di prima, e con lui a Milanello c’è voglia di allenarsi». Altro complimento a Rino: «È il primo ad allenarsi a Milanello. E’ impressionante per la carica che trasmette, credo di non aver mai visto nulla di simile in nessun altro allenatore», dunque nemmeno in Conte. «Ha saputo toccare le corde giuste e ora siamo tornati in corsa per grandi obiettivi». Poi però è lo stesso Leo ad ammettere che all’inizio aveva lui stesso delle difficoltà personali: «Vai in crisi quando i singoli tra loro non si aiutano come dopo la finale col Barcellona con la Juventus o qui all’inizio. Gattuso ci ha dato mentalità e senso di appartenenza, è quello che ci mancava oltre alla condizione fisica. Eravamo tanti nuovi e anche io pensavo più a quello che mi stava intorno. Mi sentivo il salvatore della patria, ora invece mi sento solo importante come ero alla Juventus».