Con questo Insigne e un Milik in più Napoli può rialzarsi
●La squadra oggi a rapporto da Sarri: nulla è perduto. Dimenticare la Roma e battere l’Inter
Metabolizzare in fretta la sconfitta rimediata dalla Roma: è questo il senso del discorso che Maurizio Sarri farà alla squadra, oggi pomeriggio. Senza trascurare, in ogni modo, i motivi che l’hanno caratterizzata. Drammatizzare non servirebbe a niente, potrebbe mettere in discussione tutto quanto di buono è stato fatto fino adesso. Si era ipotizzato che si potesse consolidare il primato in queste settimane che mancano dalla sfida dell’Allianz Stadium. Ma, probabilmente, il discorso scudetto si deciderà proprio con lo scontro diretto in programma il 22 aprile prossimo. Nulla è compromesso, dunque, ma resta il trauma emotivo per una sconfitta che ha colto di sorpresa lo stesso Napoli e l’intero ambiente, anche se la reazione del San Paolo, al termine della partita, è stata d’incoraggiamento, nemmeno un fischio ha accompagnato il rientro negli spogliatoi di Reina e compagni.
PRIME VOLTE L’ultima volta che il Napoli aveva perso una partita in A dopo essere passato in vantaggio, era stato nella prima gara di campionato, contro il Sassuolo (2-1), nell’agosto 2015, nell’esordio sulla panchina napoletana di Maurizio Sarri. Dopo 101 partite, dunque, s’è materializzato l’imprevisto, un risultato inaspettato che ha interrotto la serie positiva di vittorie che durava, ormai, da dieci gare. Inaspettate sono state anche le quattro reti al passivo: mai nell’era Sarri il Napoli ne aveva subite tante in campionato, mentre in Champions League sì, con il 2-4 rimediato dal Manchester City al San Paolo, il primo novembre scorso, in occasione della partita di ritorno contro gli inglesi nella fase a gironi.
LA SPINTA DEI TIFOSI Nulla è cambiato, tuttavia, nel rapporto tra i tifosi e la squadra. Anzi, proprio da tutto lo stadio è arrivato il sostegno maggiore ai giocatori, a fine partita. Le curve hanno cantato, come se si fosse vinto, mentre Reina, Insigne, Mertens, Koulibaly e tutti quanti gli altri hanno fatto il solito giro di campo applaudendo la gente. Proprio a Fuorigrotta, però, il Napoli ha lasciati i punti più pesanti. Fin qui, ci sono state due sconfitte, contro Juve e Roma, mentre sono stati due i pareggi: Inter e Fiorentina hanno portato via un punto. RIECCO MILIK Ora però potrà guardare ai prossimi scontri diretti con un tantino di ottimismo considerato che il Napoli li giocherà in trasferta. A cominciare da domenica, quando a San Siro affronterà l’Inter di Luciano Spalletti in un confronto delicatissimo. Ma l’ottimismo nasce anche dalla eccellente condizione di Lorenzo Insigne, vero trascinatore e dal recupero di Arek Milik. Il centravanti polacco potrà consentire a Sarri di variare qualcosa in attacco, per renderlo ancora più imprevedibile, anche se nel finale con la Roma questo non è successo. Il proposito, a questo punto, sarà quello di arrivare a giocarsi il tutto per tutto nello scontro diretto del 22 aprile a Torino, ora che l’allungo è praticamente fallito e che il calendario presenta simili difficoltà per entrambe le pretendenti. Sarri può contare ancora su un piccolo vantaggio: l’impegno della Juventus in Champions League. Di contro, però, c’è una classifica che potrebbe retrocederlo al secondo posto se i bianconeri dovessero battere l’Atalanta nel recupero di mercoledì 14. E un colpo del genere potrebbe creare più danni della quaterna romanista, ad un ambiente che già sente il gusto dello scudetto.
Restare a stretto contatto con la Juve per giocarsi tutto nello scontro diretto di aprile
La sconfitta di sabato al San Paolo non ha scalfito fiducia e sostegno dei tifosi