Rincon regala al Torino solo recuperi da primato
●●ià ieri titolare: quasi un miracolo. E nessuno «ricicla» palloni come lui in A
Si chiama Tomas Rincon la carta in più del Toro che dopo lo choc per la tragedia di ieri inizia già a concentrarsi sul prossimo impegno. Cambia il programma dei granata che oggi, al Filadelfia a porte chiuse, tornano ad allenarsi in vista della trasferta di venerdì a Roma contro i giallorossi. Non cambia invece la considerazione di Walter Mazzarri per uno degli uomini-cardine della sua squadra. «Rincon è un guerriero», aveva detto sabato il tecnico toscano: parole profetiche visto che ieri, contro il Crotone, sarebbe stato proprio l’ex genoano l’asso a sorpresa del Toro a caccia di rivalsa. Il capitano del Venezuela avrebbe giocato titolare, anche se il nullaosta definitivo sarebbe arrivato dal riscaldamento «strong» cui il sudamericano avrebbe sottoposto la caviglia prima della partita.
A SORPRESA Rincon era finito k.o. otto giorni fa nel primo tempo della trasferta di Verona: un duro scontro a centrocampo con Petkovic, una contusione dolorosa che lo aveva costretto a stringere i denti per non alzare bandiera bianca e che, nelle ore successive del viaggio di ritorno in treno verso casa, gli era costata una caviglia destra gonfia come un cocomero. Per tutta la settimana, poi, il tecnico granata aveva seguito con un occhio particolare il cammino di recupero del General. Perché anche quando la possibilità di vederlo in campo per la sfida contro il Crotone sembrava compromessa, Mazzarri non aveva mai smesso di crederci: sta imparando a conoscerne le caratteristiche di leader che non molla mai e la riprova è arrivata dal campo. E d’altra parte il sudamericano è un giocatore assolutamente prezioso, quasi indispensabile per il dinamismo e l’energia che sa mettere in campo, ma anche per la capacità di dare equilibri a tutta la squadra.
PRIMATO Non solo: Rincon risponde alle esigenze di Mazzarri anche a proposito di versatilità, una peculiarità molto apprezzata dal tecnico granata. Perché può giocare da mezzala o da perno basso davanti alla difesa, se la cava quando si tratta di impostare l’azione e si esalta quando c’è da andare a caccia del pallone, come dimostra la statistica che lo impone come miglior recupera-palloni della serie A. Oggi la sua caviglia tornerà ad essere monitorata con attenzione, ma di sicuro il rinvio forzato della gara di ieri male non le ha fatto...