La Gazzetta dello Sport

Esonero a Pescara Zeman si avvia verso il crepuscolo

●Fatale il rendimento anonimo della squadra Tornare dove aveva vinto non gli ha mai fatto bene

- Nicola Berardino

L’esonero di Pescara non chiude solo un cerchio magico nella carriera di Zdenek Zeman. Sgonfia un sogno, quello del tecnico boemo, fatto di calcio spettacolo e giovani. Quel mix che il presidente Daniele Sebastiani non ha ritrovato più nella sua squadra scivolata all’undicesimo posto dopo la sconfitta di Cittadella. Zeman a Pescara si era rilanciato con la promozione in A del 2012, mettendo in vetrina talenti come Verratti, Immobile e Insigne. Non ha mai creduto al consiglio dei saggi di non tornare più dove si è stati felici.

LA MAGIA Il ritorno è sempre stato un percorso gradito nella sua vita in panchina. A Foggia, dopo l’esonero del 1987, rientrò nel 1989 per creare Zemanlandi­a, quella di Baiano e Signori. Lì Pasquale Casillo lo rimise in pista nel 2010 dopo tre anni senza calcio italiano. Andò via dieci mesi dopo. Perché non era arrivata la promozione in B e il domani appariva grigio: la sua magia deve avere specchi che la diffondano. Ha lasciato Pescara tra i festeggiam­enti del 2012 perché lo aveva richiamato la Roma. Altro ritorno per l’orgoglio di riavviare un progetto lasciato incompiuto. A Pescara era stato segnalato dall’allora tecnico degli abruzzesi, Eusebio Di Francesco, suo giocatore alla Roma. Firmò il contratto con De Cecco, che poi lasciò la società a Sebastiani. A Roma il remake finì con l’esonero. Pescara chiamò ancora per risalire in A, però Zeman scelse la proposta del Cagliari. Che gli portò addirittur­a due esoneri. Di quell’esperienza resta un’immagine molto zemaniana: il boemo disteso sulla spiaggia era fine settembre - a leggere i quotidiani il giorno dopo la vittoria di San Siro contro l’Inter. Nel 2015 a Lugano: con viaggi periodici dei suoi fan in Svizzera per postare video sui social. Zemanlandi­a è un club che va oltre le bandiere. Il 4-3-3 che porta tutti verso l’area avversaria e fa sentire il pubblico come su un aquilone.

ULTIMO RITORNO Il 17 febbraio di un anno fa riecco Zeman con la tuta del Pescara per rilevare Oddo e due giorni dopo la vittoria per 5-0 sul Genoa. E tutti a lodare i gradoni del martedì, che danno il senso di una ricetta antica e semplice, però alla fine si retrocede. Sebastiani lo conferma per ripartire dalla B. Rapporto spinoso con la società. Zeman non vorrebbe più di 25 elementi dei 30 che sono agli allenament­i: sono tanti per far apprendere il suo calcio. Il Pescara non decolla. E sfiorisce anche il ghigno di Zeman che non sente più l’entusiasmo sul campo. Si sfiora l’esonero a dicembre. Che è arrivato ieri dopo che Pescara ha visto Zeman anche al fianco di Domenico Fioravanti, candidato dei 5 Stelle. «Sono qua perché ci credo», ha detto mercoledì. In campionato, in 28 gare il Pescara è andato in gol solo 19 volte e ha tenuto la porta imbattuta per 9 gare: numeri che non sembrano da almanacco di Zeman. L’ultimo gol su azione proprio a Foggia nel successo del 20 gennaio grazie a Mancuso in una prova a tutta difesa, lontana anni luce dai canoni di Zemalandia. Con molta freddezza ostentata dallo Zaccheria. «Probabilme­nte ci sono tanti giovani che non ricordano...», notò il boemo in un’atmosfera ormai crepuscola­re. Ieri il capolinea a Pescara con lo staff (Cangelosi, Ferola e Nanni). Si è dimesso Peppino Pavone, d.s. pure negli anni di Foggia e sempre a fianco del boemo. «Parlando con i giocatori ho capito che si era creato un clima di appiattime­nto e queste cose si pagano sul campo», ha detto Sebastiani a Rai Regione. Oggi sarà presentato il nuovo tecnico: Massimo Epifani che arriva dalla Primavera (collaborat­ori Esposito, Aldegani e Ciotti). «Un allenatore giovane che ha idee: darà entusiasmo», ha aggiunto Sebastiani. Quel vento che prima era di Zemanlandi­a ora soffia altrove.

(ha collaborat­o Orlando D’Angelo)

IL PRESIDENTE Sebastiani: «Si è appiattito il clima con i giocatori e in campo si vede». Ora tocca a Epifani, che era alla Primavera

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LAPRESSE Zdenek Zeman, 70 anni, via dal Pescara dopo 10 sconfitte

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